Prato nel mondo

Chiti Ulpiano

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Ulpiano Chiti-Prato,1867+Firenze,3 ottobre 1919.Violinista.Insegnante e direttore della Scuola Comunale di Strumenti ad Arco di Prato.

scrive di lui Amerigo Bresci nel giornale "La Patria " 12 ottobre 1919:

« Se il valore e l'estimazione di un uomo o di un artista come Ulpiano Chiti si dovessero giudicare dalla considerazione o meglio dalla ingiustamente mancata considerazione dei suoi concittadini e della sua città,dovremmo concludere per una valutazione molto modesta e anche molto inferiore alla realtà.
Son casi non nuovi che se possono trovare una giustificazione nel vecchio adagio «nemo propheta in patria sua » non depongono però troppo a favore del dell'educazione civile e della intellettualità di un paese, che pure di intellettualità e di arte ha tradizioni gloriose.
«Nei riguardi di Ulpiano Chiti,che fu un grande artista, sembrò una diminuzione di se stesso e del suo valore di fronte ai suoi concittadini, l'aver dedicato,negli ultimi anni di sua vita,il suo sapere e la sua virtù d'insegnante ad una scuola della sua città naatale.Fenomeni che non meravigiano ma che rincrescono,a chi pensa che, dopo tutto,concesse tutte le attenuanti possibili di circostanze di tempo, di luogo, e di ambiente, l'arte e l'intellettualità non dovrebbero essere le ultime arrivate e le ultime considerate nella vita di un paese civile.
« Comunque sia, però,la storia resta: e la storia potrà trascurare il fatto che d'attorno alla salma di Ulpiano Chiti si raccolsero appena quattro o cinque fra alunni ed amici; ma da essa storia nessuno potrà cancellare qual valoroso artista sia stato Ulpiano Chiti, e quale innamorato dell'arte per cui ebbeun culto che lo fece grande, e anche quale uomo verso il suo paese.
« Meglio che su un affrettato articolo di giornale ci auguriamo che Ulpiano Chiti,l'artista squisito e virtuoso che alla sua arte dette una caratteristica individualità tutta sua propria, sia detto più esaurientemente e in modo più degno di lui.
«Oggi, e qui, ci contenteremo di ricordare come Ulpiano Chiti, di Attilio Nuti e poi del Giovacchini in Firenze, si affermò presto quell'artista che sarebbe stato poi il concertista acclamato in Italia e all'estero, e quell'insegnante ricercatissimo che ebbe fra i numerosi allievi il celebre violinista americano Alberto Spalding, uno tra i concertisti moderni più quotati. Il Chiti che volle profondamente perfezionarsi nei suoi studi classici, fu un grande interprete di Beethoven e di Bach; e dette concerti alla corte d'Inghilterra e di Romania.
« Fu anche valente pianista e geniale compositore.
« Della sua vita di concertista potremmo dare dei particolari e ricordare episodi interessantissimi che un giorno non mancherà modo di far conoscere al pubblico.
« Nominato insegnante della scuola di strumenti ad arco in Prato, dette alla scuola un'impronta sua personale e non solo le mantenne, ma le accrebbe quelle buone virtù che le gloriose tradizioni le avevano assicurate.
« Le condizioni di salute in cui da anni era venuto a trovarsi per un vizio cardiaco che lo tormentava, tolsero ad Ulpiano Chiti quell'attività prodigiosa di cui aveva dato prova per l' avanti; e quando meno ce lo saremmo aspettati, per un accesso di quel male, il 3 ottobre corr. improvvisamente moriva nella sua casa in Firenze.
« Con quali intendimenti e con quali aspirazioni egli aveva coltivato l'arte, lo ha dimostrato nel suo testamento, nel quale ha dato prova di esser oltre che l'artista illustre, anche il cittadino intelligente che non dimentica il suo paese.
« Egli ha lasciato infatti a titolo di legato la somma di lire 5000 al Municipio di Prato per un maggiore sviluppo della scuola di strumenti ad arco. Nobilissimo atto questo che torna ad onore grande dell'insigne artista e concittadino, e che è anche un buon ammaestramento a monito di tutti e specialmente a chi può e deve, e diciamo anche un invito a non dimenticare posto abbia l'arte nella educazione di un popolo.
« Lasciava anche, quale personale ricordo, il suo orologio e catena d'oro al prediletto suo allievo Prof. Giulio Borselli nominandolo esecutore testamentario, con lusinghiere espressioni per la sua valida collaborazione e per la non comune competenza con le quali, da 15 anni, lo aveva coadiuvato nell'insegnamento.
« Alla memoria del compianto Ulpiano Chiti, artista caloroso e concittadino illustre, il saluto riverente di quanti seppero ammirarlo, di quanti riconoscono in Lui un confortevole motivo di orgoglio paesano ».

Fonti: Tradizioni e Cultura musicali in Prato. I nostri grandi maestri dell'ottocento.Amerigo Bresci.Prato Arti Grafiche Nutini-1935-XIII-pp.54-56



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