Prato nel mondo

Garibaldi nella valle del Bisenzio.

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 Il Passaggio di Garibaldi dal territorio pratese

Agosto 1849

 

 

 

 

Dopo la caduta di Roma il 3 Luglio 1849,Garibaldi inseguito da quattro eserciti cerca di raggiungere Venezia unica città che ancora resiste agli Austriaci.

   Nei pressi delle valli di Comacchio i suoi barconi vengono intercettati, per cui  è costretto nuovamente alla fuga. In questo luogo desolato e ostile la moglie Anita, compagna di tante avventure, muore fra le sue braccia. Con lui c'è Giovanbattista Culiolo detto“ Capitano Leggero”.

Dalle paludi di Comacchio i due fuggiaschi giungono a Modigliana dove ricevono aiuto dal sacerdote don Giovanni Verità che riesce a nasconderli per alcuni giorni, dal 20 al 21 Agosto; successivamente li farà accompagnare a Palazzuolo sul Senio, più precisamente all’Osteria del Senio.

Il 24 Agosto si fermano a Santa Lucia presso il Passo della Futa, dove una lapide ricorda l’evento :

GIUSEPPE  GARIBALDI
IL GIORNO 24 AGOSTO 1849 
QUI CORSE E SCHIVO’
GRANDISSIMO PERICOLO
NELLA SUA LUNGA ODISSEA
DALLE FOCI DEL PO AL
GOLFO DI STERBINO

Garibaldi e Capitan Leggero si fermano all’osteria, che ancor oggi si trova lungo la strada statale dove sono riconosciuti da Teresa, figlia dell'oste, che li avverte che soldati tedeschi ed austriaci li stanno cercando per ogni dove e che non è prudente fermarsi in quei posti. In quel momento entrano nell'osteria alcuni soldati austriaci comandati da un ufficiale, solo la prontezza di spirito ed il coraggio di Teresa evitano il peggio;la ragazza riesce a distrarre i soldati in maniera che i due non siano riconosciuti.

Garibaldi e Capitan Leggero sono accompagnati dall'oste presso un casolare lì vicino  chiamato “ Piano del Monte”. Qui passano la notte del 24 e del 25 Agosto. Da quella posizione possono osservare i movimenti delle truppe che vanno verso Bologna impegnate nella loro ricerca.

Dal passo della Futa Garibaldi e Leggero sono portati a Montecuccoli dove, senza essere riconosciuti, sono ospitati la notte del 25 Agosto dalla famiglia Cambi. Una lapide ricorda:

 A MEMORIA
DELLA FEDELTA’ E  PROTEZIONE
TROVATA NELL’AGOSTO 1849
DALL’EROE GIUSEPPE GARIBALDI
LA VILLA VIENE DENOMINATA
LA FIDA


La mattina del 26 sotto una pioggia torrenziale passando nei pressi della Rocca Cerbaia e dal sentiero Valle scendono al Mulino di Cerbaia di Luigi Biagioli detto “Pispola”. Qui sono accolti e ospitati. Una lapide ricorda:

REDUCE DAL GIANICOLO FULMINATO
E DALLA MESOLA
OVE PERVENNE CON VALORE E PERIZIA INSUPERABILE
DI SOLDATO E DI CAPITANO
OVE GLI CADDE LA SPERANZA DI SALVARE VENEZIA
SOLCATO LA GUANCIA PER L’AMBASCIA
DELLA PERDUTA ANNITA
NELLA GLORIOSA ODISSEA
QUI  SOSTO’
GIUSEPPE GARIBALDI
IL GIORNO 26 AGOSTO 1849
TRAENDO NELL’ESILIO
LA MASSIMA PARTE DEI DESTINI D’ITALIA
QUINDI IMPARI CHI LEGGE A NON DISPERARE MAI DELLA PATRIA

 

Il Mulino di Pispola com'è oggi, con la lapide ricordo

 

 Quella mattina l’ingegnere Sequi Enrico, direttore dei lavori stradali per il rifacimento della strada maestra della vallata, era stato a caccia ed entrando  nel mulino vede subito i due forestieri con i quali cerca di attaccare discorso. Ci riesce quando mostra loro il giornale che ha in tasca e che parla del generale  Garibaldi e della sua presunta cattura. Notando un certo interesse dei due forestieri per quell’articolo ed ancora più incuriosito dai due strani personaggi si fa avanti e chiede se hanno notizie sulla situazione romana e dove si trova l'eroe. A quel punto il generale avvicinandosi gli dice:
“ Amico, Garibaldi è nelle vostre braccia !!”. Sono attimi di grande turbamento ed emozione ma subito il  Sequi si mette a sua disposizione per aiutarlo nella fuga
.

  Per prima cosa L’ingegner Sequi si reca a Prato dal Dott. Francesco Franceschini che a sua volta chiede la collaborazione di Antonio Martini, vecchio e provato patriota.
Definito il piano per il salvataggio dell'eroe, che consiste nel condurli in Maremma, Sequi torna al mulino e con Garibaldi e Leggero passano da Vaiano presso la Famiglia Bardazzi dove è posta la seguente lapide:

  RICORDINO I POSTERI
COME IN QUESTA CASA DEI BARDAZZI
SOSTASSE PER BREVE ORA
NELLA NOTTE DEL 26 AL 27 AGOSTO 1849
GIUSEPPE GARIBALDI
QUANDO REDUCE DAL GIANICOLO
PORTAVA NEL SUO POVERO CAPO PROSCRITTO
I FUTURI DESTINI D’ITALIA

 

Casa Bardazzi com'è oggi con la lapide ricordo

In seguito con un calesse vengono accompagnati alla Madonna della Tosse dove rimangono in attesa dell'arrivo di un’altra vettura, anche qui una lapide ricorda:

GLORIA A DIO SALVATORE
E ALLA SANTISSIMA GENITRICE
QUI NEL 1849
GIUSEPPE GARIBALDI
TERRORE DEI NEMICI D’ITALIA
CERCATO A MORTE  COME BELVA FEROCE
ASPETTO’ DA PRATO QUEI FIDI
CHE DIRETTI DAL CIELO SUA PREZIOSA VITA
PER L’ITALICA INDIPENDENZA
TRA MILLE RISCHI SALVARONO
E QUI NELL’ODIERNO ANNIVERSARIO
ESULTANTI I PRATESI
CON SOLENNE DECRETO
LO ACCLAMARONO CITTADINO
NON PER ACCRESCERE ONORE A TANTO EROE
MA SI AQUISTARNE IMMENSO DA LUI
L’ANNO 1860
IL COMITATO DELL’UNITA’ ITALIANA
POSE QUESTA MEMORIA

Madonna della Tosse. Questa lapide è la più deteriorata e fra poco sarà anche illeggibile

 In tarda notte giunge la vettura messa a disposizione da Antonio Martini. L’eroe, viene portato alla stazione del Serraglio e preso in custodia dal capostazione Tommaso Fontani. Sulla lapide posta alla stazione è scritto:

 QUI
GIUSEPPE GARIBALDI
SOTTRATTO ALLE AUSTRIACHE INSIDIE
FERMOSSI DUE ORE
LA VENSEESIMA NOTTE D’AGOSTO
DEL 1849
MEMORABILI  ORE
GERME DI TANTI ITALIANI TRIONFI

 

La lapide posta alla Stazione del Serraglio

Intorno alle due di notte del 27 Agosto 1849 un’altra carrozza porta i due a Poggibonsi,dove sono accolti dalla famiglia Bonfanti poi a Colle Val D'elsa, Volterra ed infine al Bagno al Morbo in Maremma, dove Antonio Martini ha dei parenti.

Rimangono per quattro giorni a San Dalmazio nell'abitazione del Dott.Serafini in attesa che arrivi il momento giusto per l’imbarco;in seguito sono ospitati a Villa Guelfi dove una lapide ricorda:

OVUNQUE CERCATO A MORTE
GIUSEPPE GARIBALDI
LA NOTTE DALL’1 AL 2 SETTEMBRE 1849
SOTTO QUESTO TETTO OSPITALE
DI ANGIOLO GUELFI
POCHE ORE POSO’

 

Villa Guelfi com'è oggi nel piano di Scarlino con la lapide ricordo

Da Villa Guelfi  la mattina del 2 Settembre 1849 partono con fidati patrioti per imbarcarsi a Cala Martina nel golfo di Follonica.

A Cala Martina in ricordo dell'evento è stato realizzato un monumento con il nome di tutti quelli che hanno contribuito al salvataggio di Garibaldi  

Si conclude così la storica fuga di Giuseppe Garibaldi dalle foci del Po al Golfo di Sterbino. Sul luogo dell'imbarco è stato posto un masso di granito con la scritta "Giuseppe Garibaldi 2 Settembre 1849".  

 Tratto dal Film-documentario amatoriale:
GARIBALDI - Il passaggio dell’eroe dal territorio pratese.
del “Centro Ricerche di Prato ” nell’occasione del centenario (1882-1982).


La Nazione 25-8-2004

  


 Ricerche: Biblioteca Comunale LAZZERINI di Prato - (vedi Libri)

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