Prato nel mondo

La Storia del chiodo assassino (1587-1799)

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P a p a   C e l e s t i n o   V


 P i e t r o    A n g e l e r i o

(P i e t r o   d e l   M o r r o n e)


 La storia del chiodo assassino

La storia del chiodo nasce nel 1597 quando, nella badia di S. Spirito a Sulmona, l'Abate D'Aielli, dopo aver sfondato un muro, trova una cassetta con delle reliquie e un chiodo macchiato di sangue.

1597 " Il M.R. Padre Abbate Don Francesco d'Aielli, più volte da noi nominato e diligentissimo investigatore e osservatore delle nostre cose antiche, tra le altre cose singolari avisatemi circa la vita di questo nostro Santo, mi ha informato e scritto ancora, che nell'anno 1597 egli stesso mosso da curiosità di vedere che reliquie fossero in una cassetta posta nel muro della Cappella intitolata alla Beatissima Vergine Madre, che è alla parte sinistra dell'Altare Maggiore della Chiesa della Badia di S. Spirito, presso Sulmona, fece rompere il muro nella parte di dentro sotto il sepolcro della famiglia de Canibus di Sulmona, e cavata fuori la cassetta, dove si conserva il corpo del Beato Padre Roberto de Salle, del quale puoco prima abbiamo fatta mentione, tra queste sante ossa, vi trovò ancora una scatola rotonda alta mezzo palmo in circa, tutta dipinta col coperchio: l'aprì egli e trovolla piena di reliquie minute diverse, tra le quali un chiodo longo meno palmo e più, ligato con certi pezi di sangue congelato di color pardiglio, involto in tafetà drappo di seta scolorita: dice che era con esso lui il padre Don Girolamo di Nicotera, huomo di molta sperienza e curiosità in simili cose, il quale come più prattico (scrive il medesimo Padre Abbate) giudicò egli ancora, che fosse sangue, e il medesimo giudicorno e affermorno Tiberio Monti Medico Fisico di Sulmona eccellentissimo e di gran dottrina e prattica, e Mario Veluce Chirurgo vecchio e molto sperimentato e altri. Et aggionge che da tutti loro fu giudicato che fosse quello il chiodo, col quale appar esser fatta la ferita, e il buco nella testa del Santo...."
(8) Pag.122 La leggenda del chiodo assassino.Tutte le verità sulla mortedi Pietro da Morrone che fu Papa Celestino V.Di Antonio Grano.Tommaso Maretta Editore.

14 Novembre 1604 "Monastero Celestino di Casaluce, Caserta. Con l’inaugurazione del noviziato dei Celestini il monastero diventò un luminoso punto di riferimento.I Celestini rimasero in questo luogo ininterrottamente fino al 1807,quando le leggi Napoleoniche decretarono la soppressione dell’ordine."
(59) Pag.4 La Perdonanza N.64 Ottobre - Dicembre 2004 Periodico del Centro Internazionale studi Celestiniani.

18 Settembre 1611 Entra nei Celestini Ludovico Zanotti da Cesena. Trascorre il noviziato nel convento di S. Pietro Celestino a Milano e il 19 settembre 1612 fece la solenne professione. Scriverà  “ Il Digestum ”.
(45) Pag.4 Celestiniana. Arsenio Frugoni. Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Roma 1954.

1616 Papa Paolo V conferisce a Santo Spirito della Maiella il titolo di Badia.
(57) Pag.1 Santo Spirito a Maiella Guida e storia dell'Abbazia di Severino Menna.

1629 " Le“Costituzioni Celestine” nominano ancora, solo in Italia, 58 monasteri (35 abbazie e 23 priorati) e ben 110 “membri” minori."
(82) Pag.177 Celestino V.Vita,opere e monasteri. Di Luigi Mammarella. Borgia Editore. Roma.

1629 Napoli. Viene dato alle stampe il libro di Don Vincenzo Mastareo intitolato "Vite dè Santissimi protettori della fedelissima città dell'Aquila". Napoli 1629"

1630 Don Lelio Marini da Lodi,Abate generale della congregazione dei Celestini, denuncia l’assassinio di Celestino V, portando come prova indiziaria il chiodo insanguinato ritrovato nel 1597.

Inoltre, sempre don Lelio Marini nel suo libro, cita  un antico dipinto che si trova nella chiesa dell'ordine dei celestini di S. Maria a Maiella (Agnone),dove  si vede un uomo con in mano un chiodo e un martello nell'atto di conficcarlo nella testa di Pietro che è inginocchiato.Una denucia di come Celestino fosse stato ucciso? Ma di questo dipinto non esiste più traccia.

A tale proposito Padre Quirino Salomone riporta:
“E’stato pubblicato da questo Centro Studi un CD-Rom il Giallo Celestino, con la tesi dimostrativa della non uccisione,(*)corredato da documenti fotografici delle quattro ricognizioni scientifiche operate nell’ultimo secolo(1888 – 1988).E se questo foro fosse l’ultimo timbro dei Templari al momento della composizione delle spoglie, prima di esporle alla venerazione dei fedeli in Collemaggio? Per il momento non si può affermare.“
(31) Pag.28 Celestino della gente.Padre Quirino Salomone. Centro Celestiniano Edizioni.

Secondo il nostro modesto parere quanto affermato da Padre Quirino  non è da sottovalutare,in quanto ci sono vari punti a favore della tesi della non uccisione.Celestino una settimana prima annuncia  la sua morte alle guardie e ai suoi frati;inoltre, quando comincia a sentirsi male, viene chiamato un medico che diagnostica un Apotema sul lato destro del torace (ascesso tumorale); non é  mai abbandonato dai suoi frati neanche nel momento della morte. Le guardie vedono una palla luminosa fuori della sua cella che al momento del trapasso diventa una croce.I frati non si sono mossi neanche per vedere tale prodigio perché molto addolorati per la morte del loro padre; infine, nella perizia fatta al momento del trapasso, nessuno nota niente di strano. 
“Nemmeno l’Arcivescovo di Napoli incaricato del processo 
 per la canonizzazione, rilevò tracce di violenza.”
Mentre invece sappiamo per certo che i contatti con i Templari ci sono stati per cui  può essere verosimile il fatto che il foro trovato sul cranio di Celestino, in un secondo tempo, sia riferibile a un marchio Templare.

Si pensa che questo foro possa essere stato praticato, nel 1304 o 1308, durante una ricognizione della salma, per ordine di Filippo il Bello, che voleva trarne reliquie da portare all’abbazia celestina di Malbert, anche in vista di un eventuale processo contro Bonifacio VIII.
(2) Pag.86 Le prime grandi Perdonanze. Arnaldo di Medio.Edizioni Marna.

16 Aprile 1631 Ludovico Canotti da Cesena viene eletto a successore alla carica abbaziale del Monastero cesenate del defunto Giovanni Panezio durante una congregazione di Priori tenuta in S. Pietro a Maiella a Napoli.
(45) Pag.4-5 Celestiniana. Arsenio Frugoni. Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Roma 1954.

1640 Viene dato alle stampe l’autobiografia di Pietro ad opera del monaco celestino Telera.

1646 Collemaggio. Celestino viene collocato in un'urna d’argento costruita dal Celestino Don Placido Pariglia, vescovo di Alessano.

15 ottobre 1652 " Innocenzo X con la bolla “Instaurandae” sopprime il piccolo monastero che i celestini avevano eretto nel cuore della città di Vieste con il titolo di S. Marco e S. Pietro Celestino, proprio per onorare il loro Santo fondatore ed anche per corrispondere ai sentimenti della popolazione viestana."
(3) (Centro Celestiniano. Sezione Storica Libro VII -1992- Vieste e Celestino V di Giacomo Aliota)

1668 Papa Clemente IX riconosce la santità di Papa Celestino V. San Pietro Celestino.

1669 Collemaggio. Viene terminata la soffitta della navata di mezzo.

1669–1673 La basilica di Collemaggio viene modificata con l’intervento di Francesco Bedeschini per le decorazioni a carattere barocco.

16 Dicembre 1748 Papa Benedetto XIV eleva alla cattedra episcopale della diocesi di Vieste il celestino Niccolò Cirnaglia, professore di Teologia a S. Eusebio di Roma, maestro di Filosofia, lingua ebraica, greca e latina; accademico pontificio abate del monastero della SS. Annunziata di Taranto, predicatore nel palazzo pontificio e qualificatore del S. Ufficio.
(3) Centro Celestiniano. Sezione Storica. Libro VII 1992- "Vieste e Celestino v" di Giacomo Aliota.

1750 Eventi sismici nella storia dell’Aquila. (Terremoto di media intensità) 
(104) Pag.25 Santa Maria di Collemaggio. Interpretazione critica e problemi di conservazione. Di Carla Bartolomucci. Palombi editore.

16 Luglio 1758 Collemaggio. Le reliquie di S. Pietro Celestino sono trasferite in reliquiari d’argento.

Maggio 1789 L’ordine dei Celestini scompare in Francia nel 1789, Papa Pio VI autorizza i vescovi di Francia a sciogliere le comunità dei Celestini. In Italia scompariranno nel 1807.

14 Luglio 1789 Scoppia la rivoluzione Francese.

1794 Aquila è presidiata da truppe Regie accasermate in vari monasteri, compreso quello di Collemaggio.

1795 S. Pietro Celestino V è proclamato compatrono della città di Urbino; una reliquia è conservata nel duomo di questa città. Viene festeggiato il 19 Maggio.

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