Prato nel mondo

1343-1586

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P a p a   C e l e s t i n o   V


    P i e t r o    A n g e l e r i o

(P i e t r o   d e l   M o r r o n e)


1343-1586 

1343 Muore Roberto I re di Sicilia e figlio di Carlo II.

1347 "Cola di Rienzo dopo la prima contradditoria e drammatica esperienza del Tribunato, lasciò Roma alla volta della Maiella per incontrarvi gruppi di monaci celestiniani...”
(20) Pag.7 Centro Celestiniano. I percorsi di Celestino V, di Ludovico Gatto. Quaderno 3-1994.

1348 La peste nera miete migliaia di vittime.

1351 la festa del Santo Pietro Confessore fu trasferita da Febbraio a Maggio.

8 Agosto 1360 Caserta. Castello di Casaluce. Raimondo del Balzo, discendente di Beltrame, decide di trasformare il Castello in monastero e affidarlo ai Celestini che subito vi posero mano costruendo anche il chiostro. E’ in questa occasione che vengono date in custodia l’Icona della Madonna attribuita all’Evangelista S. Luca e le due IDRIE ritenute quelle con cui Gesù trasformò l’acqua in vino. 
(59) Pag. 3/5 La Perdonanza. N.64 Ott-Dic.2004. Periodico del Centro Studi Celestiniani.

1363 Muore a L'Aquila, per il ritorno della Peste, Buccio di Ranallo, scrittore delle Cronache Aquilane.

1363 Oybin. (Boemia) Una fiorente comunità Celestina s’istalla ad Oybin in Boemia, sotto gli auspici di Re Carlo IV; dalla Boemia un gruppo di monaci sciamerà in Sassonia ove fonderà un cenobio a Koeningstein nei pressi di Dresda. 
(82)Pag.176 Celestino V.Vita,opere e monasteri. Di Luigi Mammarella. Borgia Editore. Roma.

1374 Forte terremoto All’Aquila. Il priore di Collemaggio, Fra Pietro d' Anglona, è costretto a vendere un terreno nel territorio di Bagno, in località detta Campu, al prezzo di 32 ducati d’oro, per provvedere al pagamento dei muratori impegnati nella ricostruzione dopo il grande terremoto. “Pro Magistris fabricatoribus in dicta ecclesia Collismadii diruta impetu magni terremotus.”

1400 Bergamo. " Nel chiostro Benedettino di S.Grata,la badessa Mansueta, vuol far conoscere le vicende di Celestino alle sue consorelle. Ma le Vite del Santo disponibili sono tutte in latino. La badessa si rivolge a un nobile dottore di quella città , Stefano Tiraboschi, monaco celestino e quindi ben addentro alle cose del Santo, e gli commissiona una biografia di Pietro nella sola ed unica lingua che quelle monache conoscevano: il dialetto bergamasco. "
(73) Pag.193 I Castelli di Pietro.Tutte le verità su Celestino V. Di Antonio Grano. Edizioni Enne. I quaderni della Frateria.1996.

25 Febbraio 1407 Amedeo VIII Duca di Savoia dona all’ordine dei Celestini, la Magione Templare di Lione.(Si compie così la profezia fatta da Pietro quando nel 1274 fu ospitato in questo luogo.) I Celestini vi  rimarranno fino al 1778. 
(6) Pag.104 I Templari e il Collemagico di Celestino.Maria Grazia Lopardi. Editore Idealibri.

1408 I monaci Celestini di Parigi richiedono al teologo, vescovo e Cardinale Pierre d’Ailly la biografia del Santo Pietro, che scriverà : Il libro della vita di Pietro Confessore. (De vita et gestis sancti Petri confessoris).
(55) Pag.157  Pietro del Morrone. San Celestino V Papa. Antonio de Simone. Ed.MEF Firenze Athenum.2005.

1424 L'Aquila. Durante l’assedio della città da parte di Fortebraccio da Montone,il Santo appare al condottiero con l’abito da Frate e la frusta in mano, minacciandolo di sconfitta e di morte, se non avesse tolto immediatamente l’assedio.“ ..il Santo Padre mostrassi pure al Capitano nemico in abito di cocolla, minacciandolo, ed aspramente sferzandolo : ostinato però l’uomo perverso non si ravvide, per cui,vinto in battaglia dagli Aquilani aiutati dal Generale Sforza, cercò nascondersi ; ma raggiunto da Leonello e Luigi Micheletti Perugini, suoi rivali in armi, ed affezionati all’Aquila, che poscia elessero per loro patria, e ne formarono l’ornamento, ed il decoro, fu mortalmente ferito; invece di lasciarsi curare, divorato dall’orgoglio, e dalla stizza, incrudelì sulle sue stesse ferite e così miseramente perì…”
(50) Pag.79/80 La Vita di Celestino V. Sintesi ottocentesca. T.Bonanni. Stefania di Carlo. Editore SpazioArte.

2 Giugno 1424 L'Aquila. Dopo le ferite riportate muore il condottiero Fortebraccio da Montone.

13 Maggio 1428 Francia Castello di Vaucoleurs Giovanna D’Arco una ragazza del popolo riferisce al Capitano reale Robert de Baudricourt che Dio le ha affidato la missione di incoronare Re Carlo VII e di scacciare dalla Francia gli Inglesi invasori. 
(52) Giovanna D'arco.Giovanni Bugliolo.Biografie Rizzoli.

Giovanna partì per la corte del Re a Chinon, insieme con il cognato del Delfino, Renato D’Angiò. Una volta giunta proclamò che la sua divina missione era salvare la Francia dagli invasori. Dapprima la corte resisté alle ambizioni militari di Giovanna, ma lei ottenne l’appoggio di Iolanda D’Aragona, suocera del Delfino e madre di Renato D’Angiò. A Giovanna venne affidato il comando di oltre 7000 uomini, fra cui la prestigiosa Guardia Reale Scozzese, formata dai Gendarmes Ecossais,e i più famosi capitani dell’epoca.
(69) pag. 283  La linea di sangue del Santo Graal. Di Laurence Gardner.Newton Compton Editori.

14 Maggio 1429 Lione. Il grande “dottore cristianissimo”  dell’università di Parigi grande Teologo Jean Gerson  che ormai viveva ritirato nel convento dei Celestini di Lione, il suo trattato sulla giovanissima Giovanna D’arco porta la data 14 Maggio 1429, prende l’avvio dalle domande che assillavano in quel periodo la Francia cristiana nel chiedersi chi ella fosse. 
(52) Pag.128 La Linea di Sangue del Santo Graal.Laurence Gardner. Newton Compton Editori.

17 Luglio 1429 Reims. Si avvera quanto detto da Giovanna D’arco, Carlo VII viene incoronato Re.

30 Maggio 1431 Rouen. Morte di Giovanna D’arco sul rogo in Piazza del mercato, Vieux-Marchè.

15 Agosto 1437 L'Aquila, Collemaggio, festa dell’Assunta.
Mentre S. Bernardino predica ad una folla strabocchevole nella piazza della Basilica di Collemaggio sulla necessità della pace, una stella appare sulla sua testa, quasi a suggellare la protezione del fondatore di quella chiesa sulla città. 

6 Marzo 1443 Giovanni di Bassand viene inviato da Papa Eugenio IV per riformare il convento di S. Maria di Collemaggio. Tutti rimangono colpiti della sua santità tanto che, monaci e cittadini Aquilani, si recano da lui per raccomandarsi alle sue preghiere.
La sua missione durerà quindici mesi nei quali, in questo breve tempo, riuscirà a trasformare e riformare i Monaci e Santa Maria di Collemaggio in un luogo di meditazione, di profonda preghiera e silenzio.

26 Agosto 1445 Muore Giovanni Bassand. E' acclamato Beato. Le sue spoglie si trovano nella basilica di Collemaggio.  

26 Giugno 1493 La regina Aragonese di Napoli e sorella del Re di Spagna si ferma a riposare al monastero Celestino, è venuta all’Aquila per venerare i resti dei Santi in essa conservati, ma anche per una sottile missione diplomatica. Visita anche il monastero di San Basilio.

11 Giugno 1520 Attesta Vincenzo Basili di Collebrincioni  che Celestino V fu visto sulla parte alta della facciata di Collemaggio, vestito di Bianco con sopraveste nera e con la mitra papale e che il vicario del vescovo interrogò a tal proposito più persone.
“ Questo dì 11 Giuno 1520 fu detto che fu visto S. Pietro Celestino sopra la fronte de Collemajo. Poi lo dì seguente, fu detto che fu visto da più persone, e poi fu detto che fu revisto più volte. Lo vicario dello vescovo saminò de molte persone, e così forno ordinate le processioni 3 dì da Santo Massimo fino a Collemajo, e forono fatte a dì 19,20,21 de Giugno ad onore de Santo Poeto nostro protettore, quale sia sempre in nostra guardia ed ajuto in tutti i nostri bisogni.“
  (1) pag.161-162  Celestino V-La Perdonanza. Collemaggio. di Luigi Lopez.G.Tazzi Editore.

1520 Antonio Bugatti da Cassano poeta che si faceva chiamare Notturno Napoletano da alle stampe :" La Santissima e gloriosa vita del glorioso Santo Pietro Celestino. Bergamo.1520."  

1528 Le soldataglie di Filiberto di Chalons, principe di Orange, mettono a sacco il deposito del Santo di Collemaggio per depredarne la cassa d’argento che racchiude le reliquie.

1529 Basilica di Collemaggio; le spoglie di Celestino vengono tolte dalla preziosa urna e trasferite in una cassa di ferro.

14 Settembre 1552 Firenze. I monaci di Pietro del Morrone vengono trasferiti da via S. Gallo a S. Michele in Visdomini.
(98) Pag.5  San Michele Visdomini in Firenze.Guida Storica Artistica. Di Rossella Tarchi e Claudio Turrini. Ed. Cooperativa Firenze 2000.

1560 Santa Maria di Centurelli, Aquila. I monaci Celestini stipularono una convenzione con i Deputati della Fabbrica di S. Pietro in Roma per le rendite e le elemosine del Santuario di Santa Maria di Centurelli e furono sollecitati nell’apporre sull’edificio gli stemmi del loro ordine, ancora oggi visibili sulla facciata, sul portale d’ingresso e sull’altare maggiore. 
(58) Pag.8  Madonna del Buon Cammino. Caporciano. Piana di Navelli di Centurelli.

1575 Gli Aquilani in cerca di indulgenze, portarono a Roma da Papa Leone XII il cranio di Celestino. Accolse la reliquia con grande solennità, ponendola sotto il suo trono pontificale come a dire:“ Ti restituisco quel posto a cui rinunciasti”.
(73) Pag.119  I Castelli di Pietro.Tutte le verità su Celestino V. Di Antonio Grano. Edizioni Enne. I quaderni della Frateria.1996.

1586 Il Monaco celestino Pietro Santucci di Manfredonia ottiene dal Papa Sisto V il permesso di ricostruire e santificare Santo Spirito della Maiella a lungo lasciato in stato di abbandono.
(57) Pag. 11 Santo Spirito a Maiella.Guida e storia dell'Abbazia di Severino Menna.

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