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Ciulli Lorenzo
Prato, 19 ottobre 1843+ Campi Bisenzio, 24 aprile 1922.Sacerdote. Parroco della chiesa di San Pietro Apostolo di Galciana,incarico che tenne fino al 1921.
"Lorenzo Ciulli nacque a San Giorgio a Colonica, frazione di Prato, il 19 ottobre 1843 da Gaetano, contadino mezzadro, e da Agostina Benelli. Studiò presso il Seminario e Collegio vescovile di Pistoia, dove si distinse per merito.
Ordinato sacerdote nel 1866, fu prima cappellano della parrocchia di Santa Maria del Soccorso di Prato e,in seguito, parroco della chiesa di San Pietro Apostolo di Galciana, popolosa frazione di Prato, incarico che tenne fino al 1921.
Per più di cinquanta anni fu per la comunità di Galciana un punto di riferimento sia sul piano pastorale, sia su quello sociale.
Costante fu il suo impegno per promuovere e realizzare opere che fossero di giovamento per tutta la comunità di Galciana. Nel 1878, dopo dieci anni di lungaggini burocratiche, inaugurò il cimitero di Galciana, Capezzana e Vergaio; si impegnò poi affinché le vie di comunicazione esistenti fossero mantenute in buono stato e ne fossero aperte di nuove, come quella fra Galciana e Narnali, che fu inaugurata nel 1895, e quella del "Nuovo ponte del Fantaccio", inaugurata nel 1904.
Molto attivo a livello sociale,si occupò della locale banda musicale della quale fu presidente dal 1877 e dell'organizzazione di fiere di beneficenza con le quali la banda musicale si finanziava. Promosse anche varie iniziative nell'ambito educativo fondando una Casa di custodia per l'infanzia abbandonata e nel 1909 il Circolo operaio Fede e Azione «con una scuola serale e festiva, un teatro, ricreatorio e una palestra all'aperto».
Nonostante fosse stato destinato a una piccola frazione di campagna, riuscì a entrare in contatto con vari intellettuali come Isidoro Del Lungo, Cesare Guasti e Giulio Giani.
Fu restio a impegnarsi in lavori di ricerca storica o erudita, e più in generale a scrivere per le stampa. Fatta eccezione per alcuni scritti d'occasione (commemorazioni di defunti, discorsi, epigrafi), la sua più importante opera è le api dei georgici latini (1903), nella quale seppe fondere la sue più grandi passioni: gli studi classici e l'apicoltura. Con Isidoro Del Lungo nel 1912 curò poi il settimo e ultimo volume dell’edizione delle opere di Cesare Guasti nel quale fece pubblicare, postillandole,una selezione di lettere tratte dal carteggio dello studioso pratese. Nell’agosto del 1921, all’età di 78 anni, si ritirò dall’attività pastorale. Morì il 24 aprile 1922 a San Lorenzo a Campi."
Fonti: Gruppo Bibliofili Pratesi "Aldo Petri".Scrittori pratesi del novecento. Da Malaparte a Veronesi. Antologia. A cura di Ernestina Pellegrini e Francesco Gurrieri. Prefazione di Giorgio Luti. Edizioni Polistampa. Firenze.2009.pp 449-450