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Buonamici Giovanni Francesco
Prato, 1592 + Prato 10 gennaio 1669.Diplomatico.Ambasciatore alla corte di Papa Paolo V.Governatore degli "spedali" pratesi.
BUONAMICI GIOVANNI FRANCESCO
di Gianna Picchi
Buonamici Giovanni Francesco nacque a Prato nel 1592 da Piero di Buonamico e da Livia Camesecchi, sebbene fosse più portato per gli studi scientifici, per accontentare il padre conseguì la laurea in legge, probabilmente presso l’Università di Pisa ma non esercitò mai come avvocato in quanto subito dopo intraprese la carriera diplomatica.
Svolse per diverso tempo a Roma la funzione di segretario presso il marchese Cosimo Riccardi, ambasciatore granducale alla corte di papa Paolo V. In seguito, sia per le sue influenti parentele, sia per le sue qualità,parlava bene il latino, il tedesco, lo spagnolo e il francese e sia anche per le buone conoscenze delle norme politiche e diplomatiche del tempo,nel 1622 il Nunzio Pontificio Carafa lo scelse come suo segretario personale e lo condusse con sé a Vienna presso la corte imperiale.
Qui conobbe e sposò nel 1623, la pratese Alessandra Bocchineri,donna d’onore dell’imperatrice Eleonora Gonzaga, che gli fece ottenere la carica di segretario dell’ arciduca Carlo d’Asburgo con il quale si recò alla corte spagnola.
Dopo la morte dell’arciduca, passò al servizio del duca di Neuburg e come suo segretario rimase a Madrid fino al 1631.Durante la sua permanenza alla corte spagnola iniziò una fitta corrispondenza con Galileo Galilei, del quale divenne, con il tempo, grande amico. Questa amicizia, in seguito, fu resa ancora più stretta dal matrimonio di un figlio di Galilei con una cognata del Buonamici.
Alla fine del 1630, su incarico del duca di Neuburg, si recò a Roma per chiedere una dispensa papale affinchè fosse possibile celebrare il matrimonio del duca con una cugina non cattolica. Dopo aver portato a termine con successo questo incarico, il Buonamici rimase a Roma, dove entrò a far parte dei più esclusivi circoli diplomatici e curiali e dove conobbe e strinse rapporti di amicizia con il cardinale Francesco Barberini e Piero Guicciardini.
Proprio per questi buoni rapporti fu sempre ben informato su ciò che succedeva in curia durante il processo a Galilei, al quale rimase sempre molto vicino, aiutandolo, confortandolo e consigliandolo.
Poco dopo la fine del processo, nel 1634 tornò a Prato dove ottenne, dal granduca Ferdinando II, la carica di governatore degli “spedali”pratesi. A Prato,sempre nel 1634, ricoprì anche l’Ufficio di Gonfaloniere e nel 1636 fu scelto, insieme a Cosimo Cicognini e le rispettive consorti ,a rappresentare il Comune nei festeggimenti per l’ arrivo in città della granduchessa.
Nel 1641 pare che abbia ricevuto da Mattia de’ Medici un altro incarico diplomatico del quale si ignora la natura e che per lui fu l’ultimo.
Nel 1650, essendogli morta l’anno precedente la moglie,sposò la pratese Maddalena di Bartolomeo Zeti. Morì a Prato il 10 gennaio 1669.