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Modesti Jacopo
Prato,1463+Prato,25 novembre 1530.Notaio.Segretario del Cardinale Giulio de' Medici.Servì Prato in varie ambascerie. E' seppellito nel chiostro di San Francesco.
“I Modesti vennero da Carmignano nel 1200. Iacopo nacque di Michele nel 1463. Il Poliziano, che gli fu da maestro, presentò lui giovinetto di liete speranze a Lorenzo il magnifico. Ma quando i Medici furono cacciati, e gittate per terra le loro armi, egli servì la repubblica, e lesse istituzioni imperiali nello studio che da Pisa ribellata fu trasferito a Prato. Ebbe fra i suoi discepoli Francesco Guicciardini, grande storico e tristo cittadino; e vuole il Salvini che costui tentasse di torre la cattedra al maestro e averla per se. Nel 1512, presentendo la forte sciagura della patria, esortò il gonfaloniere Soderini, ad abbandonare la parte del re Cristianissimo, poiché Raimondo da Cardona capitano dell’armi spagnole sarebbe venuto pè conforti del Car. Giovanni a mutar lo stato di Firenze. E venne il Cardona; e i Medici rientrarono, come sempre, per una via di sangue in Firenze. E il Modesti allora si accomodò a tempi, e fece corte a Lorenzo e a Giulio; e da essi fu eletto giudice dell’arte della lana (1514) e ufficiale delle Riformagioni. Nel 19 fu scritto fra i cittadini di Firenze, e chiamato conte palatino e segretario del cardinal Giulio; e poi gli fu concesso di nell’arme della sua famiglia le tre palle superiori di quella dè Medici. Istruì nelle leggi romane la gioventù pratese (1518) sendo gonfaloniere Matteo d’Antonio Benricevuti; e la patria servì in ambascerie assai volte; e nell’assunzione di Giovanni dè Medici al papato andò con altri a congratularsi con lui pel comune. Nel 1527 a cagion della peste tornò a stare in Prato, e vi morì l’anno che per le mani di uno straniero chiamato da un fiorentino spirava la libertà fiorentina. Iacopo Modesti fu seppellito nel chiostro di S. Francesco, dove nel 1541 ser Michele suo nipote gli pose una lapide che tuttora si legge.”
Fonti:Cesare Guasti.Biografia Pratese.Arnaldo Forni Editore.pp.158-159.Biblioteca Comunale Lazzerini. Prato.