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Capo Verde Boa Vista
(dicembre 2017)
Io e Betty decidiamo di trascorrere l’ultimo dell’anno al caldo in un’isola dell’Oceano Atlantico vicino alla costa Africana. La partenza non è stata delle migliori ci ammaliamo d’influenza e rischiamo di non poter partire… Ma rischiamo e via…
Dopo un viaggio di sei ore in aereo atterriamo, l’isola è vulcanica, aspra, primordiale, selvaggia, sicuramente inospitale prima che l’uomo con la sua capacità di trasformare il territorio l’ha resa vivibile. Trasferiti al villaggio ancora influenzati, ci rilassiamo un po’. Il giorno dopo andiamo a piedi a visitare il piccolo paese di Sal Rey, è come fare un tuffo nel passato. Poche macchine, case semplici colorate, persone che si muovono con ritmo lento e tranquillo.
Il tempo non è illimitato, va vissuto lentamente…
E’ piacevole passeggiare, è una terapia rilassante, si sente il profumo del mare e la luce è intensa tropicale, i volti sono sorridenti, bambini giocano nelle strade senza auto con giochi semplici, i negozietti si affacciano lungo le vie lastricate di ciottoli vulcanici neri come la pece. Paesi con quest’atmosfera lasciano sicuramente una traccia nella memoria di chi vive in città come le nostre…
Fissiamo con un autista del luogo, per il giorno dopo, la visita dell’isola verso la famosa spiaggia di S. Monica. Partiamo, la mattina si presenta carica di eventi, nel viaggio dai finestrini osserviamo incantati il paesaggio… Abbandoniamo la strada e iniziamo a viaggiare con il pick up in un paesaggio arido, sabbioso, con bassa vegetazione, gli unici abitanti sono asini e capre che pascolano, poi incominciamo a risalire le dune fino ad arrivare a una spiaggia bellissima bianca lunga 18 km (S. Monica) tra le più belle del mondo. I sensi si dilatano, la dimensione del nostro io si perde tra mare e cielo, sabbia di un candore abbagliante, è come vivere in uno spazio dove gli elementi non hanno una dimensione finita.
Sì, siamo il tutto, un’immensa luce di un colore magnifico. Percezioni che partono dall’anima che già conosce questa realtà della creazione. Tutta la verità è rimasta lì, anche se noi dobbiamo andare via, ma la ritroveremo ne sono sicuro è lì ci aspetta…
Il giorno dopo, partiamo per visitare un piccolo deserto di sabbia portata dal vento dal Sahara (Deserto di Viana). Una forma d’arte della natura, le dune sono dorate e morbide, camminarci sopra con i piedi scalzi dà una sensazione di morbidezza ed è come procurarsi un piacevole massaggio…
I colori sono abbaglianti, cielo color cobalto, sabbia dorata e qualche cespuglio verde che tenta di vivere, le dune hanno una forma sensuale e il vento le accarezza sollevando piccoli granelli di sabbia…
Riccardo Paoli
Si parte per incontrare molteplici forme di fede. Si parte perché si è ancora giovani e si desidera ardentemente essere pervasi dall’eccitazione, sentire lo scricchiolio degli stivali nella polvere; si va perché si è vecchi e si sente il bisogno di capire qualcosa prima che sia troppo tardi.Si parte per vedere quello che succederà. Cholin Thubron