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Poesia di Graziano Bardelloni: La battaglia di Valibona
Lunedì 04 Settembre 2017 11:54
Riassumo in pochi versi quello che accadde in Valibona il 3 gennaio 1944 alle ore 6 circa del mattino.
Questo in ricordo e onore di quei ragazzi, che hanno dato la vita per la loro e la nostra libertà, unitamente a tutti i partigiani Italiani caduti e non caduti in quella guerra fraticida.
Questo in ricordo e onore di quei ragazzi, che hanno dato la vita per la loro e la nostra libertà, unitamente a tutti i partigiani Italiani caduti e non caduti in quella guerra fraticida.
La battaglia di Valibona
Era freddo quel mattino a Valibona,
il giorno 3 gennaio, sta spuntando
aria di morte incombe sulla zona,
presagio che il destin…. sta maturando.
Le ore 6 del giorno maledetto,
di quando al corpo, il riposo lascia,
lì non c’è casa, o amor nel caldo letto
lì c’è qualcosa di terrore e ambascia.
La notte era trascorsa è presto detto,
in quel fienile dove di certo, non dormono gli umani,
ma sonnolenti e... mano sul moschetto,
c’era un sol gruppo, di 17 ragazzi partigiani.
Correva l’anno del 44 in guerra,
intorno a quel fienil, senza esser visti,
in quell’inverno, con il gelo a terra,
si stavano attestando, armati fino ai denti, dei fascisti.
Non era un caso; ma un rastrellamento,
dovuto a spia, che da vigliacco canta,
coglier le prede nel sonno in un momento
con un numero folto che gli è; centocinquanta.
Liberazione già si respirava,
cambiare agli Italiani i suoi destini
e chi per noi, la vita regalava,
a contestar le mire, agli aguzzini.
Furono 3 ore di battaglia, che nulla avea d’umano
Lanciotto, il primo, cadde morto in ardimento
la strada si facea, con bombe a mano,
per salvare i compagni (e così fece) da morte certa dell’accerchiamento.
Secondo cadde Giuseppe il “ mitragliere”
che con il “Breda” sparava dal fienil sdraiato,
un lanciafiamme fece da bracere
e il partigian Ventroni fu carbonizzato.
Vladimiro “Il russo”dopo che tutto fu cessato,
fu preso ferito prigioniero e senza proferir parola,
sul posto e veloce giustiziato
con un colpo alla testa di pistola.
E altri 5 furon catturati
che dalla rabbia ne fecero uno scempio,
picchiati a sangue e furon torturati
mostrando ad uno ad uno il loro esempio.
Ai contadini qui di Valibona
che aiuto ai partigiani avean dato
selezionando persona per persona
allor, la loro casa fu incendiato
Ricordiamo oggi e sempre quei ragazzi
che hanno dato tutto…anche la vita,
avean le idee chiare e... non eran pazzi
perché la lotta è sempre stata e mai è finita
Un ultimo pensiero va a coloro,
che hanno segnato col sangue questa data,
al comandante e medaglia d’oro
e la tromba suoni a lui e a tutti i partigian
d’Italia, col silenzio l’ADUNATA.
Graziano 25 aprile 2014 in occasione della commemorazione in Valibona