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Racconto di Paolo Tommasi: Pianto
Venerdì 11 Aprile 2014 11:30
PIANTO
Che cos'è il pianto? Ciò che provoca questo fenomeno può dipendere da tante cose.
Si può piangere di gioia, di commozione... Molto più spesso, di dolore.
Di dolore fisico, morale, psicologico, ecc.
I dolori, purtroppo, sono tanti.
Premetto che io ho la lacrima facile, mi commuovo continuamente, anche a vedere un film, sapendo bene che è finzione.
Ma quello che mi è accaduto tempo fa, all'inizio non me lo seppi spiegare, ma poi il motivo mi fu chiaro, eccome.
Una sera, stavo guardando il telegiornale, nel periodo della crisi in Iraq, che ha portato alla caduta della dittatura di Saddam Hussein, quando una scena mi colpì in particolare. Si trattava di un ragazzo iracheno che stava immagazzinando pochi,poveri viveri in un improvvisato rifugio scavato nella viva terra,alcuni sacchetti di fagioli, lenticchie e cose del genere.
Non so spiegarmi cosa mi è successo, ma, alla vista di quelle immagini, mi è venuto un nodo alla gola e .... ho cominciato a piangere.
Piangere di un pianto dirotto come non mi accadeva da anni, un pianto a calde lacrime, incontrollabile.
Un pianto di pietà alla vista di quel piccolo Davide, che si accingeva a sostenere l'assedio di un immane Golia che di lì a poco avrebbe scatenato l'inferno sulla terra. Un pianto di dolore al pensiero che quel ragazzino, che era stato soltanto una fugace immagine sullo schermo, probabilmente non sarebbe sopravvissuto, insieme a chissà quante altre vittime innocenti della follia umana.
Un pianto di rabbia impotente al pensiero della mia assoluta nullità di fronte all'ennesima catastrofe provocata consapevolmente dal cosiddetto " Homo-sapiens sapiens".
E in fine, e penso sia stata la causa scatenante, un pianto di vergogna nel rendermi conto che anch'io sono corresponsabile probabilmente, io che faccio parte di questo genere umano che ha avuto il privilegio di abitare un pianeta com'è appunto il nostro. Un pianeta che potrebbe offrire a tutti noi di che vivere in abbondanza, sempre che ne facessimo un'equa distribuzione.
Questo genere umano, che, se pur dotato del "bene dell'intelletto" non riesce assolutamente a conseguire una pace duratura.
Con questa consapevolezza ho pianto, ho pianto a lungo.
Paolo Tommasi
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vedi anche: Opere di Paolo Tommasi, scultore