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Incoronazione di Pietro a Celestino V (1294)
P a p a C e l e s t i n o V
P i e t r o A n g e l e r i o
(P i e t r o d e l M o r r o n e)
Incoronazione di Pietro Angelerio a Papa Celestino V
29 Agosto 1294 Nella nuovissima chiesa di Collemaggio Pietro Angelerio (del Morrone) è incoronato Papa con il nome di CELESTINO V. Nel piazzale antistante la Basilica una folla sterminata è presente all'evento; giunta da ogni parte dell'Abruzzo e da altri luoghi per vedere e festeggiare il "suo" Papa.
"Il Cardinale Arcidiacono Matteo Orsini, che già aveva posto la corona sul capo di Nicolò IV, si avanzò e pose sul capo di Celestino V la tiara appartenuta ad Innocenzo III. Gli pose la bianca Stola sulla Camicia Romana, l’Orarium sulle spalle e infine, copertolo dell’ammantato aggiunse: T’investo del Papato Romano, affinché Tu presieda all’Urbe e all’Orbe. Gli consegnò l’anello col sigillo di cui avevano fatto uso i suoi predecessori e gli pose la mitra sul capo. Ciò fatto gli fecero indossare i rossi calzari."
(99) Pag.47/48 Da Sulmona All'Aquila con Celestino V. Il memoriabile intinerario dell'eremita del Morrone. Di Emilio Cerasani, Tip. Labor.
29 Agosto 1294 Dopo l'incoronazione Carlo II predispone una serata in onore di Pietro alla quale partecipano i rappresentanti di tutte le più alte cariche, i dignitari di Corte,i curiali e moltissime altre persone.
Si dice che per l'occasione vennnero macellati, fra buoi e vitelli, circa cento animali. Per Pietro che si nutriva di poche cose, quello è un vero tormento.
29 Agosto 1294 Questo giorno in cui ricorre la decollazione di Giovanni Battista, precursore del Messia e protettore dei Templari, è scelto da Pietro per l'incoronazione.Lui,abituato alla solitudine e alla penitenza, diventa Papa Celestino V davanti a una folla osannante che riempie in ogni dove il piazzale e i luoghi antistanti la basilica di Collemaggio.
Era presente anche un giovane poeta di 29 anni Dante Alighieri. La prima parte della cerimonia,con la consacrazione a Vescovo di Celestino, si svolse all’interno della Chiesa: “C’erano i dieci cardinali in tutta la pompa dei loro ermellini; Re Carlo II con la Regina Maria; Carlo Martello con la Regina Clemenza, principi, ambasciatori, nobiluomini.”
(56) Pag.165 Celestino V e gli spirituali. Dalle profezie di Gioacchino da Fiore alle 10 illuminazioni. Di Ottorino Gurgo. Editore Mamma.1998.
La prima preoccupazione di Celestino V Papa sarà di come salvare l’umanità e lo farà concedendo quell’indulgenza plenaria di cui in pratica si sta usufruendo fino ai giorni nostri.
(13) Pag.6-7 Centro Celestiniano. 3° Convegno Storico Internazionale. S. Pietro del Morrone Celestino V nel medioevo Monastico. L'Aquila 26-27 Agosto 1988.
In questo giorno concede la PERDONANZA, indulgenza plenaria, concessione allora straordinaria in assoluto, stabilisce che in perpetuo essa può essere lucrata ogni anno, nel giorno anniversario della sua incoronazione,da tutti quelli che, confessati e pentiti dei propri peccati, visitano la chiesa di Collemaggio.
Dice Edith Pasztor: ”Il più grande dono che il nuovo papa ha dato all’umanità: La remissione totale delle pene a coloro che, pentiti e confessati visitano Collemaggio nella ricorrenza della Perdonanza del 29 Agosto. E’ un dono spirituale quest’indulgenza plenaria che si accompagna nell’attesa di molti. La Perdonanza diventa così il sigillo di questa speranza nella Ecclesia Spiritualis il coronamento di una aspettazione che sembrava ormai vicina al suo compimento: alla realizzazione di Dio nella storia della Chiesa."
“Papa Celestino da Dio elettu: Poi ce facesti quella casa santa, dove ponisti grande perdonanza, chi vè a toa casa dei peccati è nitto. Grazia li desti longa ed infinita, a Collemagio che non po’ mancare; a chi se vole l’anima salvare alla toa casa venga con affetto. “
-Buccio da Ranallo da: Cronaca Aquilana-
Celestino comincia un'attività frenetica; dai documenti risulta che nessun papa ebbe una tale attività negli immediati giorni successivi alle elezioni.
30 Agosto 1294 Sottrae alla giurisdizione del vescovo dell’Aquila e del capitolo Lateranense la Chiesa di S.Severo in Coppito e la assoggetta al monastero di S.Spirito del Morrone.
2 Settembre 1294 Re Carlo ordina di sistemare la pavimentazione della città di Napoli in vista del trasferimento della corte e del seguito papale il giorno dopo.
Settembre 1294 Intanto Celestino V prosegue nella sua frenetica attività. Rimuove l'inquisitore da Spoleto.
Settembre 1294 Decreta di mettere un suo monaco come Abate al monastero di San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza in Calabria. Il monastero è quello di Gioacchino da Fiore.
Settembre 1294 Consente all’Abate del suo ordine di benedire con rito pontificale e di assolvere i fedeli solo in quanto Abate.
Settembre 1294 Scioglie il Re Carlo II dall’obbligo di lasciare liberi i Cardinali di uscire dal Regno Pontificio. Ciò invece prima era stato vietato con un decreto.
Celestino V e i frati Spirituali
Settembre 1294 Accolse inoltre i francescani dissidenti i cosiddetti clareni seguaci di Angelo Clareno (Pietro da Fossombrone ) che era tornato clandestino in Italia, per il suo ideale di rigore aveva sofferto anche il carcere. Famose le parole di Celestino rivolte al Clareno :“ Non devi essere tu a inginocchiarti davanti a me, ma io davanti a te. Perché tu sei perseguitato per l’amore di Dio, mentre io vivo in un palazzo da Re“ !!
(56) Pag. 184 Celestino V e gli spirituali. Dalle profezie di Gioacchino da Fiore alle 10 illuminazioni. Di Ottorino Gurgo. Editore Mamma.1998.
Per sottrarli ad ogni rapporto con la vecchia gerarchia francescana vuole che si chiaminoo non più frati minori ma, Eremiti di Celestino. Un ordine fondato dal Papa per loro denominato "Paupers Eremite Domini Celestini “.
Settembre 1294 Nel frattempo Celestino riceve varie ambascerie, la prima è quella del comune di Firenze guidata da messer Gherardo de Tornaquinci di nobile famiglia fiorentina.
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