Ricordando Foresto
Dal mio angolo delle rimenbranze
ricordi di eventi ormai lontani
ritornano alla mente ad ogni istante
ed io vi attingo sempre a piene mani.
Ricordi di quando,baldi e fieri
non assediati ancora dagli acciacchi
percorrevamo ardui sentieri
e delle alte cime andavamo all'attacco.
Avevo spesso un compagno di cordata
dagli occhi buoni e dal passo lesto
nonostante l'età un po' avanzata:
un grande amico, si chiama Foresto.
Tante cime abbiam raggiunti insieme
quanti bei monti abbiamo visitato
lui, del suo cuore lasciava un seme
sperando che sarebbe germogliato.
La sua caparbietà gli ha pur permesso
di conquistare con me il Monte Bianco
in quell'occasione, se mi è concesso
arrivò alla vetta un pochino stanco.
La sua passion montana
spaziava dalle alpi alle colline
ma il grande amor per la Calvana
sono convinto: non avrà mai fine.
Quanto a fondo lui la conoscesse
e quanto intensa fu la sua virtù
lo sanno bene le tante scolaresche
che ha guidato con perizia fin lassù.
I suoi meriti van sottolineati
ha segnato sentieri, monti e valli
curato con amore boschi e prati
e innalzato la croce a Cantagrilli.
Che dire poi della famosa “Pozza”?
La “Pozza” di Foresto e dei suoi amici
adesso la sentiamo ancor più nostra
fautrice di ricordi antichi.
Certamente il suo spirito bonario
aleggerà a lungo su quel prato
perchè l'amava in modo straordinario
e al quale a profusione si era dato.
Caro Foresto, non ti scorderemo
tutti quanti ti abbiamo voluto bene
caro amico dallo sguardo sereno
sarai sempre fra noi, sempre insieme!
Paolo Tommasi
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