Marcovaldi Goggi Emilia

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Prato, 10 ottobre 1817 + Firenze, 29 agosto 1857. Cantante lirica. Mezzosoprano.

Emilia Goggi Marcovaldi
Cantante lirica

Emilia Goggi - Marcovaldi era nata a Prato il 10 ottobre 1817. Discendeva da una antica famiglia pratese, originaria del borgo Santa Lucia, di cui si ha notizia fino dal Duecento. I Marcovaldi furono ammessi alla nobiltà di Prato nel 1750 e verso la fine del secolo si fusero con un'altra famiglia nobiliare, i Goggi, assumendo quindi il doppio cognome Goggi - Marcovaldi.

All'età di sei anni Emilia fu mandata al Conservatorio di Santa Caterina. Per il suo innato istinto musicale, e per la quantità e la bellezza della sua voce, assieme alle discipline umanistiche, studiò anche musica e canto con Giuseppe Orlandi.

Debuttò in pubblico diciottenne, nel corso di un'accademia svolta nello stesso Conservatorio di Santa Caterina, e cantò la famosa "Casta Diva ",dalla "Norma" di Bellini. Giuseppe Arcangeli, cultore di memorie patrie, annotò nel suo diario : "La distinta, nobile signorina Emilia Goggi - Marcovaldi cantò con tanta ricchezza di modulazioni che commosse e meravigliò grandemente anche i medesimi professori dell'arte che l'ascoltarono, tra i quali c'era Teodulo  Mabellini ".

Poichè la sua voce era d'una tale levatura da incoraggiare una carriera artistica, si dedicò sempre più all'arte del canto e studiò a Firenze col maestro Antonio Giuliani. Incominciò a calcare le scene in parti di secondo piano, poi il registro della sua voce brunita, estesa, fu decisamente orientato sul "mezzosoprano " e nel 1841 debuttò a Venezia cantando la parte di Adalgisa nella "Norma ".Ottenne un'affermazione considerevole e da Venezia incominciò la sua carriera artistica.

Passò, di successo in successo, da Venezia a Verona, da Padova a Roma, a Firenze, Livorno, Torino, Pisa, Milano. Il suo repertorio, che andò via via estendendosi, comprese ben ventiquattro opere, fra le quali ricordiamo: "Barbiere di Siviglia, " "L'assedio di Corinto ", “ Mosè ", “ Guglielmo Tell ", “Lucrezia Borgia", "La favorita",”Nabucco" "Medea ","Saffo”, "Gemma di Vergy “,“Linda di Chamonix”, “Trovatore".

Donna bellissima- scrisse di lei Giuseppe Giagnoni-signora nel vero senso della parola,di fervida intelligenza, leale, ferma nell'onestà e nella fede, quando raramente era libera da scritture e si recava in visita a Prato, era fatta segno di deliranti manifestazioni tributate dai pratesi alla donna, all'artista, che suscitava per le sue doti fisiche e per l'amabilità del suo carattere una vera idolatria in uomini di ogni rango sociale. Ma all'amore e alla felicità del matrimonio ella antepose l'arte.

Ed accanto alla gloria dei palcoscenici- scrisse Ruggero Nuti - e dopo i fragorosi applausi delle platee, la Goggi manifestò in più occasioni il suo cuore caritatevole beneficiando i poveri d'ogni paese, proteggendo e sovvenendo agli artisti cui mancavano i mezzi per proseguire agli studi, largheggiando di soccorsi verso gli istituti di beneficienza, consolando la vereconda sventura che andò a cercare sotto gli umili tetti.

Nel pieno della sua maturità artistica, mentre stava preparandosi per una tournèe a Londra, fu colta da un improvviso malore. La scienza degli uomini, l'amorose cure della mamma e del fratello, il trepido affetto di tanti ammiratori a nulla valsero. Morì a Firenze il 29 agosto 1857 e due giorni dopo fu trasportata a Prato per essere sepolta nella tomba di famiglia nel Chiostro di Sant'Agostino. I funerali furono imponenti: tutto il popolo pratese volle dare l'estremo saluto alla sua cantante prediletta, molti colleghi e artisti vennero apposta a Prato, fra questi il tenore Baucardè con la moglie, il noto soprano Augusta Albertina. Durante la messa funebre fu eseguito il "Requiem "del maestro Giuseppe Becherini.

Fonti: Mario Bellandi.Pratesi d’Altri Tempi. I segni di Prato. Studio Bibliografico Pratese. 1998.pp.26-27

Ricerche: Istituto culturale e di documentazione Lazzerini

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