Prato, l'Aquila un antico sodalizio

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Prato e L'aquila
un antico sodalizio
 
Dott.Arch.Giannandrea Capecchi
 
 Prato e L'Aquila unite da tempi remoti da un saldo vincolo di amicizia e di solidarietà.
Entrambe hanno in comune "quel sottile filo di lana".

Da una parte la città de L'Aquila e il suo territorio, tra il XII e il XVI sec. (insieme al territorio pugliese-garganico) è stata la maggior produttrice di lana grezza, certamente dovuta alla gran quantità di armenti, ovini in genere, che davano un forte sostentamento all'economia locale (transumanza). Dall’altra Prato, fin dall'alto medioevo, ha sempre lavorato questa materia prima e quant'altro utile alla manifattura tessile.

Si hanno infatti notizie di antichi scambi mercantili già in remote cronache della prima metà del XIII sec., di commercianti fiorentini e pratesi che si recavano in quelle terre per l'acquisto della materia prima.(1)

Oltre a questo sodalizio commerciale vi è stato durante il Regno Angioino, all'epoca della battaglia di Benevento prima (1266) e di Tagliacozzo poi (1268), una forte presenza di militi provenienti dalla terra di Prato, venuti in aiuto al Re Carlo I D'angiò per i patti sottoscritti a sostegno dei comuni della lega Guelfa.(2)

Per varie ragioni alcuni di loro si fermarono stabilmente in quei territori. Ancor oggi infatti, passeggiando per le vie della città de L'Aquila e dei borghi circostanti, si notano cognomi e toponimi chiaramente toscani, se non prettamente pratesi.

A distanza di così tanto tempo il sodalizio continua, anche se su basi diverse.

Noi del Centro Ricerche Prato, in particolare alcuni degli autori di questo sito, dopo una serie di letture e di studi particolarmente interessanti, abbiamo sentito quindi il bisogno di recarci a L’Aquila per conoscere direttamente e più approfonditamente la straordinaria storia di un eremita, Pietro Angelerio del Morrone, il futuro Papa Celestino V.
Una storia avvincente e per certi aspetti non ancora pienamente chiarita, una storia che vede strettamente legati l’uomo (Celestino V) e il suo edificio più rappresentativo, la meravigliosa basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Siamo entrati per la prima volta in quel tempio molti anni prima del terribile sisma del 6 aprile 2009, rivisitandolo poi a più riprese fino ad oggi. Abbiamo avuto così la possibilità di apprezzare la solare bellezza del prima e la devastante lacerazione del dopo. Ciò è avvenuto all’interno di un involucro nel quale, ne siamo certi, è stato possibile toccare con mano i preziosi misteri in esso contenuti, ma nel contempo, impotenti, siamo stati testimoni purtroppo anche della devastante distruzione di queste testimonianze.

Gli effetti distruttivi del terremoto per quanto riguarda le efficaci tecniche costruttive dei Magister medievali hanno, se non altro, dimostrato la validità e la giustezza delle nostre analisi.

A questo riguardo sono stati pubblicati studi e ricerche scaturite da brillanti intuizioni, tramutate poi nella concreta certezza di nuove e originali scoperte scientifiche sepolte da quasi 800 anni di storia e che nessuno aveva ancora dimostrato.(3) (4)

Studi che continuano ancora adesso al di fuori della basilica aquilana (5), trovando impressionanti conferme e verifiche anche in importanti monumenti della nostra città (6), a testimonianza di un antico sodalizio mai interrotto.

1) H. HOSHINO “Rapporti economici tra l’Abruzzo aquilano e Firenze nel Basso Medioevo”, Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Fasc. n°11, L’Aquila, 1988.
2) R. PIATTOLI, I Ghibellini del comune di Prato, dalla battaglia di Benevento alla pace del Cardinale Latino. Leo S. Olschki Editore, Firenze,1931. 
3) G. CAPECCHI, M. G. LOPARDI, N. ARETUSI “Notre Dame di Collemaggio. Conoscenze e misteri degli antichi costruttori”, Ed. Il Ternario, Roma, 2004.
4) G. CAPECCHI, M. G. LOPARDI “Notre Dame di Collemaggio". Ed. Arkeios (Ed. Mediterranee), Roma, 2009.
5) G. CAPECCHI “Sacra Geometria” © 2006 e 2010, in corso di pubblicazione.
6) G. CAPECCHI, A. CAPECCHI, C. GHIOZZI, R. FOGGI, Conferenza dal titolo “Archetipi geometrici della Dea Madre”, Associazione Fare Arte, Prato, Palazzo Novellucci, 2009.

Prima edizione: Il Ternario

Il libro scritto in brevissimo tempo dopo la nostra visita a Collemaggio

Fonti: Il Tirreno 19-4-2005
 

 

Seconda edizione: Mediterranee


 

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