1948-1998

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P a p a   C e l e s t i n o   V


P i e t r o    A n g e l e r i o

(P i e t r o   d e l   M o r r o n e)


 1962-1965 Roma.Concilio ecumenico Vaticano II. Un evento straordinario, nella storia della Chiesa. Iniziato da Papa Giovanni XXIII e portato a termine da Papa Paolo VI.

1 Settembre 1966 Castello di Fumone (Frosinone).Paolo VI si reca a pregare nel luogo dove è morto Celestino V.   

(Dal discorso fatto da Papa Paolo VI.)

“ Il principale scopo della visita è quello di rendere onore a San Celestino V perché fu Papa, fu santo e morì a Fumone.Dalla vita di San Celestino il Papa vuol trarre due insegnamenti. Il primo insegnamento ce lo dà la storia, che ci riporta a circa 700 anni or sono, mentre il medioevo si avvia al suo tramonto e fa vedere già l'alba di nuove condizioni di vita per Roma, per l'Italia, per l'Europa intera. La figura di CelestinoV, come Pontefice, ci richiama alle origini della Chiesa, all'investitura data da Nostro Signore a San Pietro e ai suoi Successori: dobbiamo meditare su questa continuità apostolica, che supera vicende le quali sembrano le meno propizie e si perpetua fino a noi e nei secoli avvenire perché c'è il dito di Dio, una presenza divina nella Chiesa. Ecco il tempo di Pietro di Morrone: ventisette mesi di interregno nella Sede Apostolica; i Cardinali ridotti a dodici e in contrasto tra loro; tempi terribili. E Pietro Morrone, il santo eremita, è eletto ed è invitato ad ascendere sulla Cattedra di Pietro. Dopo aver esitato, accetta per dovere, e fa ingresso in Aquila sopra un asinello, come Nostro Signore, ma trova là due Re ad attenderlo. Ecco l'essenza della Chiesa, ecco il destino di Roma sede del Successore di Pietro: ovunque la decadenza è fatale, ma nella Chiesa c'è un carisma, c'è la promessa e la presenza divina: "Io sarò con voi fino alla fine dei secoli". Questo è il miracolo vivente del cattolicesimo.Il secondo insegnamento è dato dalla santità, dall'intreccio delle virtù cristiane con tutte le miserie e umane debolezze, che ne sono superate. San Celestino V, dopo pochi mesi, comprende che egli è ingannato da quelli che lo circondano, che profittano della Tua inesperienza per strappargli benefici. Ed ecco rifulgere la santità sulle manchevolezze umane: il Papa, come per dovere aveva accettato il Pontificato supremo, così, per dovere, vi rinuncia; non per viltà, come Dante scrisse - se le sue parole si riferiscono veramente a Celestino - ma per eroismo di virtù, per sentimento di dovere. E morì qui, segregato, perché altri non potesse profittare ancora della sua semplicità ed umiltà, e la morte non fu per lui la fine, ma il principio della gloria, oltre che nel paradiso, anche sulla terra. Concludendo le sue parole, Paolo VI, prima di rinnovare la sua benedizione alla terra così bella e cara, invoca su tutti la protezione di Celestino V, esortando a viva devozione per il Santo Pontefice, e recitando con il popolo, a conclusione dell'incontro, un Pater, Ave e Gloria, per propiziare le grazie celesti e quindi una preghiera per tutti i defunti. OMAGGIO DI PAOLO VI A SAN CELESTINO V ( http://www.vatican.va/)

1 Febbraio 1967 Il Papa Paolo VI in occasione di tutte le revisioni delle indulgenze plenarie, dichiara autentica e valida l’indulgenza emanata con la bolla da Papa Celestino V.

1970 Basilica di Collemaggio. Lavori di espianto del tessuto Barocco diretti dall’Architetto Mario Moretti. (49) Pag.232 Notre Dame di Collemaggio.Conoscenze e misteri degli antichi costruttori. Di Giannandrea Capecchi e Maria Grazia Lopardi. Edizioni Il Ternario.

1972 Collemaggio i resti del Santo sono riposti in una urna di argento sbalzato e cristallo. Opera dell’Orafo Aquilano L.Cardilli. (32) Basilica di S.Maria di Collemaggio Sec. XIII L'Aquila. Di fr.Quirino Salomone o.f.m. 1988 Anno Mariano Settimo Centenario di Consacrazione della Basilica di Collemaggio.

30 Agosto 1980 Papa Giovanni Paolo II° Celebra la santa Messa davanti alla basilica di Collemaggio e resta in preghiera davanti alla tomba di S.Pietro Celestino V. (32) Basilica di S.Maria di Collemaggio Sec.XIII L'Aquila. Di fr.Quirino Salomone o.f.m. 1988 Anno Mariano Settimo Centenario di Consacrazione della Basilica di Collemaggio.
OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II (http://www.vatican.va/)

1980 L’eremo di Santo Spirito della Maiella viene sottoposto ad un ultimo e definitivo restauro.
http://www.youtube.com/watch?v=z_jaEkxU-HY

20/21 Marzo 1986 O.N.U. Importante appuntamento promosso dall’università della Pace e teso a realizzare un confronto tra tutte le religioni del mondo. Padre Quirino Salomone viene invitato quale relatore e rettore della Basilica di S. Maria di Collemaggio e segretario del centro Celestiniano. (60)Pag.27 La Perdonanza, n.1 Gennaio-Marzo 1989.Periodico del Centro internazionale studi Celestiniani.

18-25 Maggio 1986 ISERNIA.Vengono esposte le reliquie del santo Pietro Celestino patrono della città nella Cattedrale di Isernia per 7 giorni dopo i lunghi restauri durati sette anni.

18 Aprile 1988 Alcuni balordi trafugano la salma di Fra Pietro Celestino.La stampa nazionale ed estera ne diede ampia notizia.Le autorità tramite due sospetti che riuscirono a dileguarsi recuperarono la salma nel cimitero della frazione Laziale di Rocca di Passa.

20 Aprile 1988
ore 2,15 recuperata la salma di celestino V portata in un primo momento presso il monastero Celestiniano di San Basilio.

25 Aprile 1988 Nel corso di una solenne cerimonia la salma del Santo torna alla basilica di Collemaggio. (10)Pag. 301/303 Il Papa Santo-Celestino V.S.Pietro a Maiella.Di Antonio Grano.Tullio Pironti Editore.2001

1996 La comunità dei frati di Cerreto invia a Santo Spirito della Maiella Frà Alberto di Benedetto dalla Croce per studiare tutto il complesso abbaziale.

1996 Altri due Frati si sono succeduti a Santo Spirito a Maiella, Padre Saverio Francesco di Penne e padre Francesco di Manoppello,adoperandosi perché il luogo si mantenesse accogliente, nel silenzio della solitudine, preludio all’arrivo del 1996 appunto della confraternita di Cerreto, dedita alla preghiera,alla penitenza lieta  ed all’accoglienza universale, restituendo così all'Eremo l'antica caratteristica che fu di sevocazione di spiritualità e di invocazione alla meditazione.Anche quest'ultima esperienza si rivelò sfortunata dopo soli tre anni i Frati di Cerreto furono costretti ad abbandonare il luogo a causa di diatribe interne e manovre non ben definite, e rifugiarsi presso il monastero dei Santi Cosma e Damiano di Isernia,lasciando l’Eremo di Santo Spirito a Maiella alla cura di gestori laici. (57) Pag.14 Santo Spirito a Maiella.Guida e storia dell'Abbazia,di Severino Menna.

1 Agosto 1998 Basilica di Collemaggio.Il presidente della Perdonanza Giorgio de Matteis ha affermato a proposito della possibile esistenza di altri locali sotterranei:“Abbiamo motivo di ritenere che ci sia una struttura sottostante alla basilica di grandissima valenza storica,religiosa e culturale”.“ Si ritiene siano i luoghi dove Celestino V andava a pregare.” (5)Pag.87 Il Collemagico di Celestino.Di Maria Grazia Lopardi.Ed.Japadre

Noi ci fermiamo quì, ma la storia e l'avventura di Celestino, dopo ottocento anni dalla sua morte, non finisce, continua.......


Nella sua basilica di Collemaggio una lapide ricorda:

“ E’ riposto in questa tomba di marmo pario,
Pietro che nelle solitudini ebbe nome Celestino.
Visse nell’eremo facendo una vita illibata. E’ colui
che poté conseguire il trionfo dal triplice nemico,
solo per la sua virtù fu innalzato ai sommi onori.
Onore al Pontefice che disprezzò e depose tanti
titoli, rigettando gli onori delle cose terrene.
Perciò legato, carcerato, soccombé  a crudele
morte mentre lo spirito tornava al cielo. Qui il
corpo è venerato da tutto il popolo. “

Al tempo del Priore Fra Maturino.
Opera di Gerolamo, Maestro Vicentino Scultore 
Lì  27 Agosto 1517


Per saperne di più http://www.movimentocelestiniano.it/


Questo studio su Celestino V e' stato realizzato consultando numerosi volumi e in particolare i lavori del "Centro Internazionale Celestiniano" di Collemaggio, Aquila.
Alcuni brani sono tratti da altri testi riportando titolo, autore, editore. 
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