La Rinuncia (13.12.1294)

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P a p a   C e l e s t i n o   V


      P i e t r o    A n g e l e r i o

(P i e t r o   d e l   M o r r o n e)


 La Rinuncia  

13 Dicembre 1294 Il giorno di Santa Lucia Celestino, ricoperto dei sacri paramenti e sereno in volto, invita tutti ad ascoltarlo senza interruzione alcuna e legge la bolla con la  quale sancisce il diritto del papa di rinunciare.

Io Papa Celestino V, mosso da ragioni legittime, per umiltà, per desiderio di migliore vita, di perfezionamento morale, e per obbligo di coscienza e scarsità di dottrina, per la debolezza del mio corpo, e la malignità dei plebei  per mancanza di Sapere, al fine di recuperare la tranquillità perduta e le consolazioni del modo mio precedente di vivere, abbandono liberamente e spontaneamente il pontificato, e rinuncio espressamente al seggio, della dignità, al peso e all’onore, che esso comporta, dando da questo istante piena e libera facoltà al Sacro Collegio dei cardinali di scegliere e provvedere al nuovo pastore secondo le leggi canoniche della Chiesa Universale.
(9) pag.121  L'avventura di un povero cristiano.Ignazio SIlone. Ed. Oscar Mondadori.

Sceso dal trono depone per terra l'anello, la mitra e il manto pontificale. Indossa un saio da eremita si mette a sedere per terra raccomanda ai cardinali di eleggere il nuovo papa nel più breve tempo possibile.

Il suo pontificato è stato di 4 mesi e 9 giorni. La sua aspirazione attuale è quella di ritornare alla sua vita di mortificazione e di penitenza.

“L’avvento della Ecclesia Spiritualis il possibile avverarsi della profezia Giachimita, il sogno degli Spirituali, l’irruzione del Soprannaturale nella Storia, tutto era durato soltanto un breve, forse un irripetibile momento. Celestino stesso, probabilmente dovette riconoscere poi con rassegnazione, che il mondo non era ancora pronto per questa profonda trasformazione.“
(2) pag.52 Le prime grandi perdonanze. Arnaldo di Medio.Edizioni Marna.

Riporta il poeta Francesco Petrarca nel De vita Solitaria :
“…questi, deposto il sommo pontificato come un peso mortale, se ne ritornò all’antica solitudine con tanto ardore, che l’avresti detto liberato dai ceppi del nemico. Questo gesto del  solitario e santo padre l’attribuisca a chi vuole a viltà d’animo, giacché la diversità dei temperamenti ci consente di professare su di uno stesso argomento opinioni non solo diverse, ma contrastanti; io, per me, lo ritengo più d’ogni altro utile a lui stesso e al mondo. Per entrambi infatti quella dignità così alta poteva essere piena di rischi e di pericoli e di agitazioni, per l’inesperienza che Pietro aveva delle cose umane-le aveva trascurate, per contemplare troppo le divine-e per il suo costante amore della solitudine. Come Cristo abbia accolto un tal gesto risulta da un miracolo (*) che Dio operò mediante lui il giorno successivo alla sua rinuncia: miracolo che certo non sarebbe avvenuto se Dio avesse disapprovato quanto egli aveva fatto. Io considero il suo operato come quello di uno spirito altissimo e libero che non conosceva imposizioni, di uno spirito veramente divino..“

(*)Nel giorno della rinuncia, terminata la S.Messa, mentre sta benedicendo le persone intorno a lui, uno storpio si getta ai suoi piedi, Clestino lo tirò su, gli fa il segno di Croce, ripetendgli: “Sorgi ! Sorgi !” Ed egli comincia a camminare, abbandonando lì le sue grucce.

24 Dicembre 1294 viene eletto nuovo Papa il Cardinale Benedetto Caetani con il nome di Bonifacio VIII. Era nato nel 1235 ad Anagni.(1294-1303). Discende da Gelasio II e appartiene alla nobile famiglia dei Caetani,esperto di diritto, grazie agli approfonditi studi a Bologna e Todi, ha fatto una rapida carriera ecclesiastica con missioni di fiducia presso le corti di Francia e di Inghilterra. Entra a far parte del collegio dei cardinali nel 1287. 

La rinunzia di Celestino V sollevò gravi problemi di legittimità e fin da subito si crearono due contrapposte fazioni che non si sarebbero sopite nemmeno con la morte.La rinuncia di Celestino, con la conseguente elezione del Caetani, fu causa di lotte senza esclusione di colpi, di scomuniche, di offese, di riabilitazioni tra i membri della Curia romana, che mai se n’erano viste uguali nel corso della storia della Chiesa.
(55) Pag.134 Pietro del Morrone. San celestino V Papa. Antonio de Simone. Edizioni MEF Firenze Athernum. 

25 Dicembre 1294 “ Pietro, dopo aver deposta la pericolosa e grave salma della dignità pontificale, umilmente prostrato dimandò licenza a Bonifacio, conforme all’accordo fatto tra loro avanti la rinuncia del pontificato, di far ritorno alla solitudine “
(27) Vite dè protettori della fedelissima città dell'Aquila. Vincenzo Mastareo. Napoli, 1629.

 Intanto Bonifacio VIII si oppone alle richieste di Pietro di tornare alla solitudine del suo eremitaggio, dicendo che lo porta con se per evitare i malintesi ed i contrasti che sono sorti con la fazione contraria al novello Papa e per paura di uno scisma.

27 Dicembre 1294 Bonifacio VIII dichiara nulle tutte le grazie concesse dal suo predecessore in attesa della loro revisione. Il nuovo Papa invita Pietro a raggiungere Roma sotto la custodia di Angelerio Abate di Montecassino. I due frati partono verso la fine di dicembre per Roma.

1 Gennaio 1295 (86 anni) Il corteo che porta a Roma Pietro è composto da poche persone sono con lui Angelo da Caramanico, Bartolomeo da Trasacco, e  Angelerio Abate di Montecassino, che deve “custodire” l’ex pontefice per ordine del nuovo Papa. 

2 Gennaio 1295 Il corteo del Papa e del Re lascia Napoli per raggiungere Roma luogo dell’incoronazione. Bonifacio VIII ritiene opportuno di far viaggiare Celestino con un altro gruppo.

 

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