La Fuga (Gennaio-Maggio 1295)

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P a p a   C e l e s t i n o   V


     P i e t r o    A n g e l e r i o

(P i e t r o   d e l   M o r r o n e)


La Fuga

2 Gennaio 1295 Celestino, mentre pernotta a Montecassino, probabilmente convinto dai suoi monaci, decide di eludere la sorveglianza dell'Abate Angelerio e di tornarsene alla sua cella di S. Onofrio.

La voce del suo ritorno si sparge rapidamente in tutta la valle del Peligni. Dove giunge la notizia la gente esulta, presa da gioia indicibile.  

Bonifacio VIII,appena viene a sapere della fuga, va su tutte le furie e invia subito due curiali con il compito di riportarlo immediatamente presso di lui.

Così narra Vincenzo Spinelli “ Ruminando nell’ingelosita sua mentre i disastri che alla sede di Pietro col pretesto dell’invalida renunzia poteano cagionare i malcontenti e le scisme, che spalleggiate dalla persona del fuggitivo eremita, eziandio contro voglia del Santo, a pervertire la pace del cristianesimo. Sentissi tocco nel vivo Bonifacio che già di udire gli parve che la restituzione del papato gli ricercassero. Quindi il di lui petto avvampando, comandò tosto il cercarlo con accuratezza, per assicurarsi del fine della fuga ; laonde  in varie parti spedironsi,  senza dimora, con diligenza i corrieri .”
(28) Pag. 206  Vita di S.Pietro del Morrone detto Celestino V. Vincenzo Spinelli. Roma.1664.

Bonifacio VIII manda il suo Camerlengo Teodorico d’Orvieto e l’Abate Angelerio, responsabile della fuga, a riprenderlo. Quando giungono in S. Onofrio lo trovano raccolto in preghiera. Pietro spiega loro che ha rinunziato alla carica solo perché vuole terminare la sua vita in solitudine, nella penitenza e nella preghiera.
I due, convinti da quanto udito, se ne tornano indietro senza Pietro ma, lungo il percorso di ritorno, incrociano una staffetta inviata dal Papa con l’ordine di catturare Pietro e di condurlo a lui. Quando giungono nuovamente all’eremo non lo trovano più. I suoi frati lo hanno nascosto in un luogo segreto.

Il Camerlengo Teodorico riunisce tutti i monaci del Monastero e cerca di sapere dove si nasconde Celestino,ma nessuno di loro parla. Allora prova con minacce e torture, ma non riuscendo nel suo intento porta con sè alcuni monaci per imprigionarli. Uno di loro è Angelo da Caramanico, amico di Pietro fin dai primi tempi,  che morirà in prigione nell’isoletta di Massa Martana (lago di Bolsena). 

17 Gennaio 1295  Papa Bonifacio VIII entra trionfalmente a Roma.

22 Gennaio 1295 Bonifacio VIII intanto, non riuscendo nel suo intento, ricorrre all’aiuto del re Carlo D’Angiò. Tutte le polizie sono alla ricerca del  fuggitivo.

23 Gennaio 1295 Benedetto Caetani viene incoronato papa nella basilica di S.Giovanni in Laterano a Roma con il nome di Bonifacio VIII, in un’atmosfera di grandiosa sontuosità, davanti a tutti i nobili romani, e re Carlo e suo figlio Carlo Martello.

25 Gennaio 1295 Da Roma Bonifacio VIII promulga l’enciclica "Gloriosus et Mirabilis" con la quale annuncia la sua elezione a tutte le genti.

Marzo 1295 Pietro, lascia S.Onorio che non è più sicuro, raggiunge il luogo detto Selva dell’Incoronata, tra Foggia e Cerignola,  accolto amorevolmente dagli eremiti della foresta e vi rimane fino a metà Aprile.

8 Aprile 1295 Bonifacio VIII  annulla con un solo atto la bolla “Olim Celestinus”, tutti i provvedimenti presi dal suo predecessore.

24 Aprile 1295 Pietro giunge nel Gargano dove viene nascosto nel Monastero di S. Giovanni in Piano, presso Apricena.

Fine Aprile 1295 Celestino tenta di fuggire oltre l’Adriatico e cerca di raggiungere la Grecia, (rifugio dei perseguitati) come avevano fatto i francescani dissidenti, ma un temporale respinge la piccola imbarcazione che deve tornare al porto di Vieste. Pietro intravede in tutto questo un segno della volontà divina, pertanto rinuncia a fuggire nuovamente rassegnandosi al suo destino.

Maggio 1295 Vieste.La notizia della presenza del Santo arrivò al Baglivo il quale “ A sentir ciò ne provò grande letizia e con grandissima comitiva andò da lui per menarlo in città “
(25) Vita et miracoli di San Pietro del Morrone già Celestino papa 5 autore della congregazione dei monaci Celestini dell'ordine di San Benedetto raccolta da P.don Lelio Marino loddigíano abbate generale della medesima congregazione. Milano 1637.

1 Maggio 1295 Vieste. Dall'imbarcazione scendono i frati con gli asinelli che sarebbero serviti per spostarsi nelle montagne della Grecia. Pietro viene riconosciuto,e subito cominciano a giungere persone richiamate dalla voce che il papa si trova quì, fanno a gara per poterlo toccare,  parlargli e chiedere benedizioni. L'umile frate rimane colpito dall'affetto di si tanta gente,ed elargisce ancora miracoli. In questo luogo rimane  9 giorni, ormai è rassegnato al suo destino.

Un giorno venne in abito di penitenza il giudice Tommaso di Lorenzo, “ Era deturpato da una tremenda pustola indurita e purulenta. Chiese il balsamo della preghiera e ottenne insieme la salute dell’anima e del corpo.”
(7) Pag.243/44 Celestino Papa Eremita e Santo. Maria Burani. Ed.Città Nuova.1993.

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