Tumulo di Montefortini

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Archeologia

 



Aree archeologiche sul territorio


Il Tumulo Etrusco di Montefortini.
Comeana.
Comune di Carmignano

di Franco Alberto Candia

Questo sepolcro monumentale è una collinetta artificiale di circa 12 metri di altezza (3-5  metri in meno che nell' antichità)  al cui interno si trovano due tombe a camera. La più grande e antica è a pianta circolare (Tholos), l'altra, più recente, è a pianta rettangolare. La tomba a tholos ha restituito un ricco corredo funebre (databile 640-630 ac) composto, tra l'altro, da una splendida coppa di vetro turchese ed una serie straordinaria di avori. Pochi decenni dopo la sua costruzione parte della copertura della tomba a tholos, probabilmente a causa di un sisma, crollò, costringendo la famiglia a costuire un'altra tomba all'interno dello stesso tumulo. Anche i materiali restituiti da questa tomba, esposti nel Museo Archeologico di Artimino, benchè frammentari, testimoniano la straordinaria ricchezza della famiglia che fece costruire questo splendido monumento.


Montefortini.

Come è stato scoperto il sito e quando sono iniziati i lavori di scavo.


 
(Articolo tratto dalla Nazione - Cronaca di Prato - 11 Giugno 1966)

 Affiorate a Comeana le strutture di una grande tomba etrusca.

Sono iniziati i lavori di lavori scavo sulla collina di Montefortini - L'interessamento del sovrintendente professor Giacomo Caputo - La direzione dei lavori di ricerca è stata affidata al dottor Nicosia.

Ieri mattina una squadra dell’impresa edile Belisario Chiti, sotto la direzione dei tecnici della sovrintendenza alle antichità d’Etruria di Firenze, ha iniziato i lavori di scavo sulla collina di Montefortini a Comeana: alle nove e quaranta sono affiorati i primi “pezzi” di una struttura rettilinea che si ritiene appartenere al corridoio d’ingresso di una grande tomba a “tumulo”risalente– presumibilmente - alla fase “orientalizzante”. I lavori di scavo proseguono ora a ritmo accelerato:da parte della sovraintendenza fiorentina si cerca di portare alla luce, nel più breve tempo possibile, l’intera struttura tombale che potrebbe conservare ancora reperti di notevole importanza archeologica e che darebbero possibilità per nuove deduzioni nel campo della etruscologia. Dopo diciotto mesi, ieri, finalmente sono cominciati dunque i lavori di scavo. E ciò che fino a pochi giorni fa poteva essere messo ancora in dubbio (la scoperta della tomba etrusca) si è risolto in realtà: la tomba di Montefortini esiste veramente senza oramai alcun dubbio. Fu il 4 Gennaio 1965 che due studiosi etruscologi, il dottor Borgioli e lo studente Emanuele Narducci fecero pervenire alla sovraintendenza alle antichità d’Etruria di Firenze, nella persona del sovrintendente professor Giacomo Caputo, una prima segnalazione sulla sospetta collinetta di Montefortini. I due studiosi, ai quali va il merito di avere fatto localizzare l’interessamento della sovrintendenza sulla collina, trassero i sospetti sulla presunta tomba, dalla conformazione geologica della montagnola. Infatti è ben visibile  (ma nessuno, prima di Borgioli e Narducci ci avevano fatto caso) che la collina è messa lì, come una grossa “pattona”, senza cioè formare un dislivello naturale del terreno. Dunque: dopo la segnalazione, il professor Caputo inviò subito l’ispettore dottor Nicosia che sul momento, pur mantenete certe riserve, fu in linea di massima concorde a confermare i sospetti dei due studiosi comeanesi. Dopo un certo periodo di stasi, dovuto anche alla stagione, ieri l’altro -come abbiamo accennato nella edizione di ieri- il professor Caputo si è recato in visita alla zona di Artimino, di Carmignano, di Comeana.Il sovrintendente si è reso così personalmente conto della situazione archeologica delle zone che gli era stata ampiamente nota dal suo collaboratore dottor Nicosia. Al termine della visita, il professor Caputo ha dato il benestare per gli scavi che come accennavamo sono iniziati ieri mattina poco dopo le otto. Il dottor Nicosia che dirige i lavori, ha “saggiato” il terreno sul costone prospiciente la strada che porta a Signa. Poco meno di un’ora gli operai hanno portato alla luce le prime strutture della tomba etrusca.“stando alla disposizione di questi pezzi-ci ha detto il dottor Nicosia-si ritiene di aver trovato il “Dromos” (il corridoio d’ingresso) “.I lavori di scavo ora proseguono in direzione nord-owest:si cerca di individuare il “tamburo” (la fine del corridoio). Durante la prossima settimana, poi si scaverà anche in direzione opposta alla ricerca della “camera”. La tomba di Montefortini dovrebbe avere una estensione abbastanza notevole, anche se sarà di proporzioni più piccole di quella di Quinto Fiorentino. Non è anche da escludere che possa essere costruita con camere laterali oltre a quella centrale.
Riccardo Berti

 

Fonti: La Nazione - Cronaca di Prato - 11 Giugno 1966

Fonti: La Nazione - Cronaca di Prato -15 Giugno 1966

Fonti: La Nazione- Cronaca di Prato- 18 Giugno 1966

Fonti: La Nazione- Cronaca di Prato- 20 Giugno 1966

Fonti: La Nazione- Cronaca di Prato- 24 Giugno 1966

Fonti: La Nazione- Cronaca di Prato-26 Giugno 1966

Fonti: La Nazione-Cronaca di Prato-1 Luglio 1966

Fonti: La Nazione-Cronaca di Prato-21 Luglio 1966

Fonti: La Nazione-Cronaca di Prato-25 Luglio 1966

Fonti: La Nazione -Cronaca di Prato-30 Luglio 1966

 

Fonti: La Nazione-Cronaca di Prato 18 Agosto 1966


Fonti: La Nazione “Cronaca di Prato” 30 Settembre 1966


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