Federico II

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  Federico II di Svevia

di Maria Pia Fiaschi e Antonella M.Nannicini

 

Federico II di Svevia, per tutti puer Apuliae e Stupor Mundi, nacque a Jesi il 26 dicembre del 1194 con il nome di Costantino. Il padre Enrico VI Hohestaufen era figlio di Federico Barbarossa e la madre Costanza di Altavilla era figlia di Ruggero II, fondatore della monarchia normanna nell'Italia meridionale. Questa unione permetteva a Federico Brbarossa la possibilità di avere quello sbocco sul mediterraneo che non era mai riuscito a conquistare con le armi.


Dalla Cronaca del Villani (manoscritto Chigi) : Nozze di Enrico VI con Costanza d'Altavilla

La cronaca del Villani racconta che  Costanza rimasta l’ultima erede degli Altavilla fu tolta a forza dalla clausura e  sposata quando aveva già più di trenta anni con Enrico che di anni ne aveva appena ventuno. Si tratta di una leggenda maturata  quando Federico II per la sua avversione al potere temporale della chiesa era identificato con l’Anticristo. In realtà non risulta che Costanza avesse  preso il velo, anche se fu allevata in convento, e condusse una vita molto ritirata fino a quando le necessità di Stato le imposero queste nozze portandola alla ribalta della vita pubblica.
La nascita del tanto atteso  primogenito avvenne sotto una tenda nella piazza del mercato di Jesi per decisione della madre che voleva fugare ogni dubbio sul parto, avvenuto quando  lei era già quarantenne, fatto eccezionale per l’epoca e ben dopo otto  anni di matrimonio.


Nascita di Federico

Costanza al momento delle doglie  era in viaggio per raggiungere il marito in Sicilia, dove il “tedesco “ era impegnato a sedare le rivolte dei nobili normanni. Il piccolo Federico  fu  lasciato  alle cure di una nobildonna tedesca e visse per tre anni  a Foligno dove  venne battezzato con i nomi dei due nonni: Federico e Ruggero. In questa occasione il padre lo vide per la seconda e ultima volta perché morì nel 1197. Costanza assunse la reggenza , ma presagendo la sua fine imminente , si riunì con il figlio a Palermo  e  nominò come  suo tutore con abile mossa politica il Papa Innocenzo III. Alla sua morte l’anno successivo, pur fra mille intrighi di corte nessuno osò  contestare il diritto alla corona di Federico.

Egli aveva ereditato dal padre la corona imperiale e dalla madre la corona di Sicilia.
Federico ebbe modo di formarsi a Palermo città cosmopolita e culturalmente vivace. A tredici anni si auto-proclamò maggiorenne e il Papa esercitò la sua tutela combinando un matrimonio con Costanza D’Aragona che seppure più anziana proveniva da un casato fedele al papato e portò in dote denaro e 500 cavalieri con cui ristabilire l’ordine nel  regno.
Federico  rimase a Palermo  fino alla nascita del suo primogenito Enrico nel  1212 ,  poi con l’appoggio del Pontefice si mosse  dalla Sicilia alla riconquista dell’eredità paterna: la corona del
Sacro Romano Impero.

Innocenzo III

Le condizioni poste dal Papa per il suo sostegno erano due:quella di non riunire l’Impero con il Regno di Sicilia accerchiando i domini del Papato e  quella di condurre la crociata.
L’incoronazione di Re di Germania e  Re dei romani avvenne ad Aquisgrana, l’antica capitale carolingia il 25 Luglio 1215.
Nel 1220 Onorio III lo incoronò a Roma imperatore del Sacro Romano Impero e sollecitò  Federico a partire alla riconquista della Terra Santa .

                                                       Testa raffigurante Federico II
                                                Capua Museo Campano

Dopo otto anni  Federico tornò alla corte palermitana rimandando   la sua partenza per  la  crociata pur  minacciato di scomunica dal Papa . 
Rimasto vedovo di Costanza   avviò le trattative per sposare Jolanda de Brienne, figlia del comandante crociato Jean de Brienne, che aveva assunto il titolo di re di Gerusalemme in virtù del matrimonio con Maria del Monferrato, erede di un regno che non esisteva più dalla conquista del 1187 ad opera del Saladino.
Federico si  sposò prima per procura ad Acri, poi di nuovo  a Brindisi alla presenza della nobiltà di Gerusalemme e di Giovanni di Brienne padre della sposa.
Onorio III


Matrimonio di Federico II con Isabella o Iolanda di Brienne


Scomunicato da Gregorio IX per non avere dato inizio alla crociata in Terra Santa, nell’autunno del 1228 partì per la spedizione senza aspettare la revoca della scomunica. La sua non fu una guerra, ma dopo mesi di trattative con il Sultano d’Egitto, ottenne il titolo di Re di Gerusalemme e l’ingresso libero alla città per tutti i pellegrini cristiani. 


Federico II incontra lo sceicco Al-Kalim alle porte di Greusalemme

Questa crociata risolta diplomaticamente gli valse il soprannome di califfo battezzato. Il modo di operare di Federico non piacque al Papa che addirittura tramò contro di lui fino ad invadere con le sue truppe il Regno di Sicilia. La vendetta di Federico al ritorno da Gerusalemme fu tremenda, ma poi si arrivò ad un accordo e il Pontefice lo liberò dalla scomunica.

L’impegno di Federico si concentrò allora a riorganizzare giuridicamente e politicamente il Regno di Sicilia. L’Assise di Melfi del 1231 portò alla promulgazione di un corpo di leggi: “ le costituzioni di Melfi” che avevano lo scopo di imporre restrizioni ai feudatari, alle città e alla chiesa in favore di un’autorità centrale. La loro applicazione  dovevano essere estesa  anche ai comuni dell’Italia centro-settentrionale che non condividevano per la maggior parte questo suo piano accentratore. Federico sarà quindi impegnato spesso in operazioni militari nel Nord- Italia,  e   per facilitare gli spostamenti le sue soste non saranno più in Sicilia ma in Puglia .
Nel 1235 sposa la sorella del re di Inghilterra,  Isabella che gli permette di suggellare la sua riconciliazione con la dinastia inglese.
I suoi successi  sulla Lega Lombarda furono di breve durata e pochi anni più tardi ignorando i diritti del papato sulla Sardegna con un matrimonio combinato conferì al figlio Enzo il titolo di re di Sardegna.Il Papa Gregorio IX lo   scomunicò di nuovo e   tentò anche di convocare un concilio a Roma (1241) per deporre l'imperatore, ma  le navi genovesi che portavano a Roma i padri conciliari furono attaccate e sconfitte dalle navi pisane e dalla flotta capitanata da re Enzo nelle acque toscane  presso l'isola del Giglio.


Isola del Giglio-cattura dei convocati al Concilio

Alcuni prelati furono fatti prigionieri e trasferiti in Puglia, altri annegarono. Il concilio che avrebbe dovuto destituire Federico II venne rinviato a causa della sciagura, ma Enzo venne scomunicato ed il suo matrimonio venne dichiarato nullo dal pontefice.

Alla morte del papa Gregorio IX, il nuovo Papa  Innocenzo IV continuò sulla stessa strada intrapresa dal suo predecessore: convocò a Lione un concilio che dichiarò decaduto l'imperatore e lo condannò come eretico rinnovando la  scomunica  nel 1245.


Innocenzo IV

Le sventure e le  sconfitte di Federico furono numerose: a Parma sarà sconfitto dai comuni; a Fossalta sarà fatto prigioniero il figlio Enzo, e aumenteranno le congiure di corte. 

Nel 1249 Federico fece ritorno in Puglia aspirando a ritrovare serenità nelle terre più amate dove  si dilettava in quello che era il suo divertimento preferito: la caccia con il falcone. Una grave forma di infezione intestinale lo uccise il 13 Dicembre 1250.
Le sue spoglie riposano nella cattedrale di Palermo accanto a quelle della prima moglie Costanza d’Aragona.
  

Federico II per tutta la vita lotta per la creazione di un forte stato unitario, guidato da un sovrano depositario di una autorità assoluta e sacra: l’imperatore,novello Augusto, riceveva   dalla potenza divina la conoscenza delle leggi e il compito di fare regnare la giustizia e si poneva  come  intermediario fra Dio e gli uomini. Questa concezione di sovranità  portava alla inevitabile rottura con  il Papato e con  i comuni dell’Italia settentrionale, per  niente  disposti a rinunziare alla loro autonomia.
Federico II  è  considerato uomo  eccezionale e  per molti aspetti anticipatore del signore  rinascimentale . La sua corte anche se itinerante  era ricca di poeti, musici, artisti, astronomi, filosofi, teologi, alchimisti, come lo saranno nei secoli successivi  le più raffinate corti.
La sua  intelligenza vivace  lo portò ad avvicinarsi  senza preconcetti alla cultura contemporanea sia del mondo latino che arabo e lo spinse ad interrogare i maggiori sapienti dell’epoca per avere risposte e confronti alle sue riflessioni .
Alla sua passione per la caccia  con il falcone e al suo acuto spirito di osservazione si deve  il trattato sulla falconeria, “De arte venandi cum avibus” scritto personalmente da Federico e che è considerato uno dei massimi trattati ornitologici di ogni tempo.
  

“In questo trattato di falconeria è nostra intenzione mostrare le cose che sono,come sono, e presentarle come un’arte precisa,perchè finora sono mancate, in proposito,così l’arte che la scienza.”
(Federico II)

 

 

 Testo a cura di Maria Pia Fiaschi e Antonella M. Nannicini

Bibliografia:Federico II – un imperatore medioevale - David Abulafia - Einaudi 1988.
             Federico II imperatore – Ernst Kantorowicz – Garzanti 1976.                
             Federico II storia e leggenda di un grande imperatore –Jean Claude Maire Vigueur,
             Medioevo - dossier 1998.

  http://www.viaggioinsicilia.net/luoghi/federico_II/index.htm      


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