Il Cammino di Santiago (Cristina e Roberto)

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 Il Cammino di Santiago

di Maria Cristina Brachi

Avevamo deciso di fare questo cammino, io e mio marito fin dal 2004, però lo avevamo sempre rimandato, dal momento che, per motivi di lavoro, non era mai stato possibile prendere un mese intero di ferie.

Finalmente quest'anno,dopo che sono andata in pensione, è arrivato il momento di partire.

Nel mese di Febbraio abbiamo preso la decisione e nella seconda metà di agosto, il giorno "20", siamo partiti!

E’ stato un viaggio molto duro, sia dal punto di vista fisico,che psicologico.  Trenta giorni di cammino continuo con lo zaino sulle spalle non sono cosa da poco. Però ci siamo riusciti e ne siamo molto contenti.

Coloro che lo hanno compiuto, dicono che il cammino si divide in tre parti:

- la prima da San Jean Pie de Port a Burgos è la parte del corpo
- la seconda da Burgos a Leon è quella della testa
- la terza da Leon a Santiago è quella del cuore.

Ed è vero! Durante la prima parte devi allenare il corpo a quei 25/30 km al giorno, da percorrere con il peso costante dello zaino sulle spalle.

Nella seconda parte devi essere preparato con la testa ad affronatare le mesetas, che non sono una passeggiata. Tutt’altro !!

Oltre che alle gambe infatti, ci vuole la volontà di andare avanti sotto il sole, nel mezzo al nulla ed è molto dura arrivare alla méta.

La terza è piena di emozioni, sai che ti avvicini sempre di più al traguardo e ad ogni passo che fai, si accorcia sempre di più la distanza che ti separa da Santiago. Però, per quanto ci riguarda, questo cammino è stato tutta un’emozione fin dall’inizio.

Le persone di nazionalità diverse, che abbiamo incontrato e ritrovato dopo due o tre giorni, le cene fatte tutti insieme discutendo delle nostre esperienze e delle nostre aspettative ci hanno arricchito e ci sono rimaste nel cuore.

Per noi è stato un cammino fatto non con sconosciuti ma con tante sorelle e fratelli. Infatti quando ci perdevamo di vista e ci rincontravamo dopo alcuni giorni, era come se ritrovassimo uno di famiglia e non parlo solo per me perchè per l'emozione  avevamo tutti le  lacrime agli occhi.

Ma adesso parliamo del mio problema, il diabete......
Sono insulinotrattata con microinfusore. Sono partita con quattro fiale d’insulina,che mi sarebbero bastate per quattro settimane circa, poichè l’insulina non può stare fuori dal frigo per più di 30 giorni, avevo l’intenzione di acquistarne altra a Leon.E così ho fatto.

Con la dichiarazione rilasciatami dalla Diabetologia dell’Ospedale di Prato sono andata, la mattina stessa del mio arrivo a Leon in una farmacia, che, pur non avendola subito disponibile, me l'ha consegnata nel primo pomeriggio. Perciò per l’insulina non ho avuto problemi.

Quando arrivavo all’ostello, se c'era il frigo, la mettevo dentro ma non sempre c’era, perciò rimaneva nello zaino in una  scatolina di polistirolo, fatta da mio marito per proteggerla dagli sbalzi di temperatura, specialmente dal caldo e dal sole.

Per quanto riguarda la glicemia, ho avuto logicamente tanti sbalzi, ma avendo un sensore Dexcom con me, non sono mai andata nè in ipo nè in iper, infatti il sensore avverte quando si arriva a toccare la soglia di massima e di minima.

Il sensore mi ha aiutata molto perchè non ero costretta a controllarmi continuamente, lo calibravo la mattina prima di colazione e la sera prima di cena, poi bastava guardarlo ogni mezz’ora circa, mentre camminavo, per vedere come andava la glicemia e prendere i dovuti provvedimenti.

Molte volte la mattina, dovevo fermare l’erogazione di insulina per poi riprenderla prima di pranzo; ecco cosa vuol dire camminare!!

In conclusione, sono stata bene, non ho avuto alcun problema, a parte una tendinite alla fine del cammino, che certamente non era causata dal diabete..." 

Il Cammino è come la vita, ti volti e vedi tutte le salite e le discese che hai percorso, e così la vita, ti guardi indietro e vedi gli anni trascorsi con tutti i loro problemi ma anche con tante gioie

 S. Jean Pie de Port

 Pirenei

 Monumento Amici del Cammino

 Cena a Granon

 

Ostello

Cruz de Fer

Roberto depone un sasso del Bisenzio

 Mesetas

Santiago ci dà il benvenuto

Cattedrale di Santiago

Botafumiero


 Servizio fotografico Cristina e Roberto  


  Vedi anche : Il viaggio di Paola e Doriana

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